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Salernitana propositiva ma imprecisa, c’è ancora da lavorare

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Anche contro la Ternana ha dimostrato di sapere cambiare pelle, nell’ambito di una stessa partita. Come era stato provato a lungo la scorsa settimana, inizialmente Sannino ha schierato i suoi col 4-4-2, con gli esterni di centrocampo coi piedi invertiti: Improta a sinistra e Rosina a destra. Spesso e volentieri, però, mantenendo fermo l’assetto della difesa (tornata a schierarsi a quattro in linea), il tecnico di Ottaviano ha attuato delle variazioni sul tema. Improta, infatti, ha arretrato leggermente il suo raggio d’azione, adattandosi a fare l’interno di centrocampo (con Della Rocca in cabina di regia e Busellato sul centrodestra) e a Rosina è stato permesso di svariare su tutto il fronte d’attacco, per ispirare le punte.

Anche dopo l’ingresso di Odjer per l’infortunato Busellato il tema tattico non è cambiato e, al di là dei due errori commessi in occasione delle due reti segnate dalla Ternana (Mantovani si è fatto anticipare dall’avversario alle sue spalle, Della Rocca ha perso un pallone fatale sulla propria trequarti) la squadra granata è sembrata a suo agio con questo assetto. Perico è parso molto più a suo agio nel ruolo di terzino e la presenza di due attaccanti di ruolo ha regalato peso specifico all’attacco granata. Il gol di Perico alla mezzora e la successiva espulsione di Meccariello hanno dato entusiasmo alla squadra granata, che col passare dei minuti ha trovato anche certezze in mezzo al campo, come testimonia il dato del possesso palla (ancora una volta ampiamente favorevole ai granata).




La Salernitana ha tirato più volte nello specchio della porta avversaria (9-4), ha avuto più calci d’angolo (7-2), ha giocato un numero maggiore di palloni (557-540) e soprattutto ha trascorso molto più tempo nella metà campo ospite che in quella difensiva. Gli episodi (oltre all’espulsione, c’è stato anche il rigore a favore nel finale di primo tempo) hanno fatto la differenza, ma in generale la prova della Salernitana (estremamente efficace sui calci piazzati) è risultata volitiva. Le imprecisioni in fase di costruzione della manovra non sono mancati, ma Rosina (che ha completato la bellezza di 44 passaggi) è parso più nel vivo del gioco rispetto ad altre occasioni.

Insomma, la Salernitana, che è salita a quota 16 punti, è parsa in crescita ed è stata brava a reagire al doppio svantaggio che avrebbe potuto svuotare una squadra non intenzionata a lottare o a difendere il proprio allenatore. Segnali incoraggianti, insomma, che andranno confermati nella trasferta di sabato a Latina. Sannino, che ha trovato il modo di far riassaporare il campo anche a Schiavi e che ha tirato un sospiro di sollievo per le condizioni di Busellato (contusione alla tibia), potrebbe sia confermare modulo e interpreti, per una gara votata all’attacco, che ritornare al 3-5-2 camaleontico per logiche di equilibrio.

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