«La scalinata del Duomo trasformata in discarica tra bottiglie, cicche e cocci» si legge sul quotidiano La Città oggi in edicola. Da meno di un anno a questa parte – dicono alcuni residenti – la situazione «è nettamente peggiorata, dopo che l’amministrazione comunale ha deciso di concedere, in maniera indiscriminata, altre licenze a locali situati a pochi metri di distanza l’uno dall’altro e a ridosso di piazze che diventano le loro depandance a cielo aperto».
L’esposto è stato inviato in procura, ai carabinieri, ai vigili e consegnato nelle mani del questore per denunciare rumori, urla e schiamazzi che si protraggono fino alle tre del mattino rendendo impossibile il riposo. Tra l’altro nella lettera – denuncia non mancano riferimenti ai tanti minorenni ubriachi ai quali vengono somministrate bevande alcoliche non rispettando la legge.
A chi si deve dir grazie per il degrado, l’anarchia, l’inciviltà portata dalla masnada di ubriaconi, e ribadisco ubriaconi, che frequenta il centro storico? A chi si deve dir grazie?
All’ARTISTA
Solo ubriaconi?
No, anche cafoni.
i firmatari chiamano in causa i titolari dei bar, a cui spetta , secondo una recente pronuncia della Cassazione, «l’obbligo giuridico di controllare che la frequentazione del locale da parte dei clienti non sfoci in condotte contrastanti con norme concernenti la polizia di sicurezza. La verità è che manca una vigilanza capillare del territorio e che certe condotte vadano represse con rigore e risolutezza. Il problema sicurezza in città permane ormai da anni e non si adottano deterrenti come gli impianti di video sorveglianza che consentirebbero una veloce individuazione di responsabili di condotte incivili o pericolose. Resta inteso che la movida non ha più come protagonisti i cittadini salernitani ma persone dell’hinterland anche napoletano che andrebbero educate al rispetto delle norme civiche
Il prox sarà il W.G. di Mercatello