“Ho lanciato questa proposta anche per cominciare a svegliare chi dorme in questo Paese – ha affermato – chiarendo ovviamente che non ho nessuna intenzione di fare demagogie o gonfiare la pubblica amministrazione di parassiti ma partendo da dati reali”.
“I dati sono questi abbiamo 500.000 posti di lavoro in meno rispetto al 2008, un tasso di immigrazione di 100.000 giovani che se ne vanno ogni anno dal sud e il 10% della popolazione sulla soglia di povertà – ha aggiunto – I tempi che abbiamo per mettere in movimento gli investimenti dei fondi europei prevedono che il primo cantiere se partiamo oggi apre tra un anno e mezzo”.
“Veniamo da 10 anni di blocco del turn-over, abbiamo la situazione degli enti locali e degli enti pubblici che oggi è segnata da un invecchiamento drammatico, da una dequalificazione drammatica – ha proseguito – Amministro una regione nella quale abbiamo deciso di passare da 42 società partecipate a sette e questo per dire che siamo sulla via di una assoluto rigore, però quello che serve serve”. De Luca ha ricordato che la proposta prevede delle retribuzioni graduali: da 900 euro in forma di stage il primo anno, passando per 1100 euro nel secondo anno, fino ad arrivare a 1300 euro. E, ha rimarcato che la proposta è rivolta a giovani laureati e diplomati “con il massimo dei voti”.
“Tutta l’operazione, se calcoliamo 1100 euro al mese come retribuzione media, vale 2,800milioni di euro”. 800.000.000″. “I principali bersagli della mia proposta – ha risposto in merito alle critiche che gli sono state mosse – sono i radical chic e la sinistra ottusa che abbiamo anche nel mio partito”.
“Quando ho fatto la proposta, i primi che hanno cominciato a fare i conti sostituendo si è ragione dello stato sono stati proprio a sinistra – ha concluso – Poi c’è stato Grillo che ha chiesto: ‘Dove prendi i soldi?’. Gli volevo dire: ‘Prendo un quinto dei soldi che mettevi tu per il reddito di cittadinanza concesso a tutto il mondo, pinguino'”.