Cita a modello il sistema democratico americano il governatore campano Vincenzo De Luca (dove “un signore esteticamente improponibile vince con una minoranza”) per adombrare il pericolo di una democrazia italiana inconcludente e a rischio. “In Italia – ha detto De Luca oggi a Napoli intervenendo a un forum su ricerca e impresa – la democrazia è a rischio se non c’e’ chi decide. Al comando ci deve essere la politica, l’economia o i militari. Ma una catena di comando è ineliminabile. Nel nostro sistema invece – ha osservato – non vince mai nessuno del tutto e non perde mai nessuno del tutto. La conseguenza è che non si combina niente”. “Trump vince con il 25% dei voti e con 600 mila voti in meno in assoluto. Fosse successo in Italia – spiega – i costituzionalisti si sarebbero incatenati, ci sarebbero stati fiumi di lacrime, discussioni infinite sulla concentrazione di poteri. Una democrazia che non decide mai – è la tesi di De Luca – muore e allora anche da noi il primo Trump che passa per la tangenziale finirà per diventare credibile”
Il rischio che il referendum possa avere conseguenze negative sulla stabilità politica, preoccupa il governatore . “In giro – ha osservato – c’e’ gente che pensa solo a come far cadere il Presidente del Consiglio che, detto tra noi, non ha un bellissimo carattere, ma io ho il terrore del dopo 4 dicembre. Se casca tutto con chi andiamo a parlare? Con chi programmo il futuro? Con un omologo di Mario Monti, un suo allievo? Serve stabilità istituzionale e una linea di comando con cui ragionare oltre i sei mesi”. De Luca ha definito il dibattito politico sul referendum “da pollaio, qualcosa di deprimente”.
(ANSA).