Una frase che ha scatenato una vera e propria tempesta sul governatore della Campania e che ‘riapre’ la vicenda che lo vide, poco prima delle Regionali del 2015, inserito nella lista degli impresentabili dalla presidente della commissione Antimafia Rosy Bindi. Ma, questa volta, le parole del governatore incassano solo un’ondata di durissime reazioni, dentro e fuori il Pd. E in serata arriva anche il secco commento del premier Matteo Renzi: le parole del governatore “sono totalmente inaccettabili. Piena solidarietà a Bindi”.
Le parole ‘incriminate’ sono pronunciate dal governatore in un’intervista andata in onda ieri sera sul programma di Canale 5 e della quale, oggi, Matrix diffonde una sintesi. Secondo De Luca con l’inserimento del suo nome tra gli “impresentabili” “ci abbiamo rimesso l’1,5%, il 2% di voti. Atti di delinquenza politica. E non c’entra niente la moralità, era tutto un attacco al governo Renzi”.
Poi De Luca corregge il tiro: “Non c’è alcun problema con Bindi, riconfermo il mio rispetto oltre ogni volgare strumentalizzazione”, sottolinea il governatore in una nota in cui spiega come la vicenda sia “chiusa” e attacca invece Matrix.
Il video è un fuorionda mentre nel corso dell’intervista “nessuna domanda, e tantomeno alcuna risposta, ha riguardato Bindi”, è la tesi del governatore campano, che parla di “ennesimo atto di delinquenza giornalistica” e avverte che verificherà con i suoi legami gli estremi per una querela. “Basta vedere Matrix, la tv non nasconde nulla”, replica il conduttore della trasmissione, Nicola Porro. Le parole del governatore, che cadono a pochi giorni dal referendum e in in una fase di ‘pax’ tra la maggioranza Pd e Bindi, arrivano come un un fulmine a ciel sereno a Largo del Nazareno.
Il Pd tutto, dai renziani alla minoranza, insorge contro De Luca. Il presidente dei Dem Matteo Orfini twitta: “Si dia una calmata”. E se dalla presidente della Camera Laura Boldrini arriva l’immediata solidarietà per Bindi è duro il commento di Pietro Grasso: “Smetta di imitare Crozza. Non pensi di costruire consenso e simpatia ma solo una rappresentazione di irresponsabilità e arroganza”, rimarca il presidente del Senato, laddove il ministro dell’Interno Angelino Alfano stigmatizza: “Certe parole non devono scappare nemmeno nei fuori onda. De Luca la chiuda al più presto”.
Mentre Roberto Saviano definisce le parole del governatore “mafiose, volgari e da irresponsabile”. Da FI a Sinistra Italiana fino al M5S: la solidarietà per Bindi è altrettanto trasversale. E lei, in un tweet, sceglie di non replicare a De Luca ma ringrazia chi l’ha sostenuta: “mi ha fatto bene”. Di certo, non è la prima volta che la presidente della commissione Antimafia diventa oggetto degli attacchi dell’ex “sindaco sceriffo” di Salerno che, nei confronti del M5S (li definì “mezze pippe” mentre soprannominò Virginia Raggi “bambolina imbambolata”), dei suoi colleghi di partito o della stampa ha spesso oltrepassato i limiti della misura. “E’ il nostro Trump di Salerno”, è la definizione che, nella sua replica al governatore, gli affibbia lo stesso Porro.