La Mirafin è matricola ma in estate ha investito parecchio perché ha ambizioni: imbottita di stranieri, in larga parte spagnoli e brasiliani, Pomezia schiera Ferreira, Alonso pivot, Arco Gamiz, Alvarez ma anche il bravo Bacaro, atleta con tante presenze sulle spalle nei suoi trascorsi in Nazionale, autore del gol che regalò il titolo europeo agli azzurri, anni fa. Cece e Fratini completano il roster sontuoso». L’Alma risponde con i soliti acciacchi ma anche e soprattutto il solito spirito battagliero. Riassunto così dall’allenatore: «Peluso si è fermato di nuovo in rifinitura: la caviglia non gli dà tregua. Abbiamo recuperato Spisso in extremis, ha svolto con noi un solo allenamento, complice la febbre che l’ha tormentato. Il portiere Marchesano è da tenere sotto controllo. Dopo un mese, aggreghiamo di nuovo alla squadra Petolicchio, reduce da infortunio muscolare. Non demordiamo.
L’emergenza causata dai contrattempi fisici è il nostro pane quotidiano da qualche settimana e abbiamo gli anticorpi per reagire. A Pomezia, l’Alma può e deve provarci: dobbiamo scendere in campo con la stessa tenacia della quale abbiamo fatto sfoggio nella sfida al Lido di Ostia, persa per episodi. In aggiunta, dovremo sforzarci e mettere in campo il doppio della concentrazione, se vogliamo cercare di portare punti a casa. Ha destato scalpore la sconfitta subita dalla Mirafin nell’ultimo turno, a Saviano: l’ha attenuata nel punteggio, 7-5, ma a metà gara era sotto di parecchi gol. Va detto, però, che Saviano è un campo particolare, molto piccolo e con tanto pubblico, molto caloroso. A Pomezia, in casa propria, vedremo all’opera una Mirafin diversa, anche perché ha pagato a caro prezzo lo scivolone in Campania e vuole adesso prepararsi nel migliore dei modi allo scontro diretto che poi l’opporrà alla battistrada Ostia. Dal canto nostro, proveremo a darle fastidio».