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Tenta di sfregiare l’ex marito con l’acido. E’ accaduto nel salernitano

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Il marito le chiede il divorzio e lei si vendica: prima chiude con un lucchetto l’ingresso della villa impedendogli l’ingresso e poi, in secondo momento, gli versa dell’acido muriatico sul volto. La donna, straniera, ma residente a Colliano, difesa da Michele Sarno, ieri è stata sottoposta ad interrogatorio di garanzia per aver anche fatto minacciate il marito da due amici stranieri per estorcere soldi. A darne notizia il quotidiano Le Cronache oggi in edicola. Il marito difeso da Orazio Tedesco, solo per aver deciso di chiedere la separazione è stato perseguitato dalla moglie che ha messo in atto vari escamotage pur di mettere l’uomo nei guai. Addirittura una volta si è procurata delle lesioni per far incolpare il coniuge.



La persecuzione dell’uomo comincia nelle ore immediatamente successive alla presentazione dell’istanza di separazione: cosa mal digerita dalla moglie che non voleva lasciare l’amato. Poche ore dopo la presentazione dell’istanza l’uomo restò fuori casa: la moglie chiuse con catena e lucchetto l’ingresso della villa dove abitavano e in tal modo gli impedì anche di accedere allo studio professionale che si trovava nello stesso stabile. E, ancora dopo aver impugnato un coltello da cucina, la donna colpì l’uomo procurandogli ferite al braccio ed all’avambraccio ed un trauma da schiacciamento alla mano.

Il raptus di follia arrivò poco tempo dopo. La donna dopo aver aspettato il marito dinanzi casa gli si scagliò contro con frasi tipo “muori bastardo”, “Ti devo cavare gli occhi” e subito dopo, versa sul volto di Carbone acido muriatico. L’acido finisce negli occhi, su parte del viso, sul collo, su un braccio ed una gamba. A seguito di tale gesto il marito della donna ha perso la vista in maniera permanente, oltre ad ustioni che guarirono dopo qualche tempo. A quel punto l’uomo si è rivolto alle forze dell’ordine ed alla magistratura. Ora la donna rischia una seria condanna per le lesioni e per le minacce all’indirizzo del marito. Minacce che sono state anche poste in atto da terzi su commissione della donna.

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