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Università di Salerno sotto inchiesta della Procura, la replica del Rettore

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C’è una recente inchiesta della Procura di Nocera sull’Università di Salerno, fondata nel territorio di Fisciano nel 1968, che sta mostrando attorno all’ultimo rettore insediato, Aurelio Tommasetti, che quell’ateneo dirige dal novembre 2013 dopo aver fatto l’intera trafila accademica (ricercatore, professore associato, professore ordinario), un castello di favori e assunzioni, promozioni e scambi costruito in tempi recenti. E’ quanto scrive Corrado Zunino su La Repubblica che riprende alcuni articoli pubblicati dai giornali locali.



Il passo in avanti dell’indagine, che a fine gennaio aveva già individuato assunzioni amministrative attraverso gare d’appalto costruite su misura per diversi parenti interni (otto gli indagati lo scorso aprile), è arrivato quando il pm Amedeo Sessa ha preso per credibili due lettere dettagliate – questa inchiesta vive di lettere dettagliate fin dall’inizio – inviate ad agosto e settembre alla procura, all’Autorità nazionale anticorruzione di Raffaele Cantone, alla Corte dei Conti, ai carabinieri, alla finanza, al quotidiano locale “La città” e al sito “Cronache della Campania”.

Il procuratore ha deciso di chiedere riscontri sulle ipotesi di reato avanzate nelle missive nei confronti di tutti i “citati”. Il rettore Tommasetti, sì, oggi si dice tranquillo, “tutto sarà dimostrato per quello che è”, ma da aprile è indagato insieme al direttore generale per falso e abuso d’ufficio (le assunzioni amministrative) e la nuova lista nera del nepotismo salernitano agita il sonno di diversi baroni.

LA REPLICA DEL RETTORE IN UNA NOTA. «In riferimento a quanto pubblicato in data odierna da un noto portale di informazione nazionale, sento l’esigenza di chiarire, a tutela dell’immagine dell’Ateneo, i fatti narrati. Il 7 novembre scorso abbiamo ricevuto dalla Procura di Nocera la richiesta di acquisizione di atti relativi a 11 posizioni, riferite a bandi per assegni e dottorati di ricerca. L’Amministrazione, il giorno 18 novembre, ha inviato alla Procura la documentazione richiesta, attingendo la stessa dalle proprie banche dati e chiarendo che, per alcuni dei nominativi indicati, non è stato rinvenuto alcun tipo di rapporto contrattuale con l’Ateneo, né alcuna relativa documentazione».

«Tralasciando ogni valutazione sulla circostanza che si tratta di indagini scaturite da esposti anonimi – aggiunge Tommasetti – ribadisco la massima disponibilità, mia e dell’Amministrazione, alla collaborazione con gli organi inquirenti, nella convinzione che, qualora emergessero elementi di irregolarità, l’Ateneo non potrà che trarre beneficio dallo svolgimento dell’attività di indagine. La nostra azione di governo rimane come sempre improntata alla trasparenza, alla difesa del merito, alla tutela dell’Istituzione.

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