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De Luca Commissario Sanità, «Regalo Renzi? Io voglio salute non la sanità…»

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La Sanità diventa terreno di scontro tra il Governo, il Governatore De Luca ed il Movimento 5 Stelle. Ad accendere la miccia una modifica promossa dal Pd campano che consentirebbe di nuovo ai governatori di ricoprire anche il ruolo di commissario straordinario se la Regione è in rosso. Un emendamento subito ribattezzato ‘norma De Luca’, facendo riferimento al presidente della Campania che, assieme al presidente della Calabria, Mario Oliverio, potrebbe beneficiare sin da subito del cambio di passo.

La scelta di dividere governatore da commissario era stata fatta proprio dal governo Renzi due anni fa, con la legge di Stabilità per il 2015. La scelta era stata fatta all’epoca proprio per evitare abusi o storture nella sovrapposizione delle due figure. Oggi, se si approvasse l’emendamento Tartaglione (Assunta, deputata dem campana, prima firmataria della proposta), di fatto si tornerebbe indietro, accusano le opposizioni e si darebbe mano libera “a De Luca di fare il bello e cattivo tempo a suo piacere sulla sanità” attacca il Movimento 5 Stelle.

“Ho letto un titolo secondo cui Renzi vuole regalare la sanità a De Luca. Ma io aspiro di non aver la sanità ma la salute”. Lo dice Vincenzo De Luca, governatore della Campania nel suo spazio su Kiss Kiss Napoli in merito alle polemiche sull’emendamento alla manovra presentato dal Pd che restituisce ai governatori la possibilità di essere nominati Commissari alla sanità nelle loro regioni. “Ricordo – osserva – che la proposta è stata fatta all’unanimità dalla Conferenza Regioni dove siedono esponenti di centrosinistra e centrodestra. E’ una semplice normalizzazione, perché è impossibile che in una regione la sanità sia gestita dai commissari e non dai presidenti che hanno la responsabilità della programmazione”.

“Ora – spiega De Luca – alla Camera si discute un emendamento per ritrasferire i poteri dei Commissari ai Governatori. Questa legge è una delle tante cose demenziali del Paese: fino al 2015 venivano nominati Commissari i presidenti di regione, cioè quelli che avevano fatti i debiti. Da un anno sono nominati funzionari mandati da Roma, quindi incredibilmente io che sto risanando non faccio il Commissario e chi ha fatto i debiti lo fa”. “C’è polemica – conclude – perché sembra che si voglia alleggerire il rigore ma sono pronto a subire qualsiasi controllo dal ministero dell’Economia, accetto qualsiasi sfida sul rigore”.

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