Si sa, ogni allenatore ha i suoi pensieri, i suoi chiodi fissi, e Sannino per le sue mediane ha sempre preferito Busellato, Odger, Della Rocca sacrificando la fantasia. Eppure a Latina si è vista una squadra più lucida in fase di costruzione e non è un caso che proprio a Latina Rosina abbia potuto sfoderare una delle sue migliori prestazioni da quando indossa la maglia granata. Il centrocampista classe ’90 si è sempre preso la responsabilità di far partire l’azione dal basso, arretrando il suo raggio d’azione e verticalizzando spesso e volentieri. Rosina è stato libero di spaziare negli ultimi 30 metri, soprattutto nel primo tempo.
Con Ronaldo in campo il gioco e la manovra della Salernitana diventano più fluidi, grazie alle geometrie ed alle idee del calciatore di proprietà della Lazio. Con Ronaldo in campo si perde un po’ di filtro ma migliora l’impianto tecnico-tattico della squadra che troppo spesso ha sofferto, nelle precedenti gare, di una manovra poco incisiva e spesso rallentata da inutili passaggi in orizzontale o addirittura all’indietro, con uno dei difensori centrali chiamati ad impostare il gioco. A Latina questo non è accaduto e con l’infortunio di Odjer aumentano e non poco le chance di rivedere, anche contro la Pro Vercelli in cabina di regia.