“Sentiamo parlare ogni momento di nuovi modelli di sviluppo economico basati su questa o quella parola/magica; sentiamo parlare di fiumi di soldi disponibili; sentiamo parlare Renzi e De Luca di valanghe di euro. Ma se ci guardiamo intorno vediamo soltanto gente che non riesce ad arrivare alla fine del mese; ragazzi del Sud laureati e specializzati che con la valigia in mano provano a trovarsi un lavoro dignitoso a Londra o Berlino. E, allora, è giusto tentare di rimettere al centro della riflessione l’enorme giacimento che abbiamo sotto gli occhi e che fino ad oggi non abbiamo sfruttato come si può e si deve fare: turismo, paesaggio, ambiente, partendo dalla centralità dell’agricoltura che, non a caso, è il vero motore di rilancio in questi mesi dell’economia meridionale”.
Isabella Adinolfi, salernitana, europarlamentare del Movimento Cinque Stelle ha sintetizzato così i motivi che l’hanno spinta ad organizzare il workshop – che si è svolto oggi pomeriggio a Salerno all’Hotel Mediterranea – dedicato all’analisi delle filiere integrate (agricoltura, appunto, food, beni culturali ed ambientali, e varie tipologie di turismi) come motore di sviluppo dei nuovi sistemi locali nelle regioni meridionali.
“Occorre avviare una riflessione ad ampio raggio – ha detto l’europarlamentare del M 5 Stelle – sulla tutela del territorio inteso come unica e sostanziale piattaforma per le politiche di sviluppo ambientalmente compatibili. In questo ambito di valutazione rientra senza dubbio la ricerca di nuovi equilibri paesaggio/beni architettonici e culturali/agricoltura/turismi. E’ in questo senso che occorre porre mano all’approfondimento anche delle potenzialità offerte dall’agricoltura biologica soprattutto in termini di riduzione dell’impatto delle coltivazioni in un’ottica di tutela e valorizzazione del patrimonio ambientale, inserendo tale progettualità in una visione di forte spinta alla crescita economica e produttiva, oltre che, ovviamente, occupazionale, offrendo nuove opportunità anche a profili professionali qualificati attualmente costretti, in moltissimi casi, a cercare occasioni di collocazione lavorativa all’estero”.
“Come sempre – ha concluso l’On. Adinolfi – saremo nei territori, visiteremo i siti archeologici, per esempio, per verificare se ci sono soprintendenti pronti a recepire la nostra proposta, ma ci mobiliteremo anche con gli operatori del circuito dell’ospitalità, con associazioni di cittadini, con le Amministrazioni che vorranno ascoltarci e sosterremo tutte le progettualità provenienti dal basso che vanno in una direzione precisa, quella dei marchi territoriali di qualità su base volontaria. La nostra è una sfida vera, speriamo che presto ci saranno compagni di viaggio convinti e, soprattutto, disinteressati e realmente al servizio delle nostre comunità di cittadini e non di se stessi e dei partiti dei quali fanno parte”.
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