Allo scopo di rendere più accattivante la proposta della edizione 2016 del Black Friday, siti online e negozi, lì come qui ed altrove, hanno prolungato la iniziativa ad una Black Week, così lo scorso fine settimana è divenuto il weekend della caccia all’affare.
Se i numeri registrati in Italia per il Black Friday – ovvero il solo venerdì – sono da record, negli Stati Uniti fanno sbalordire. La sorpresa, manco a dirlo, viene dal web; stimato un giro d’affari che per la prima volta nella storia ha superato la cifra record di 3 miliardi di dollari, facendo registrare un aumento dell’11,4% rispetto all’anno precedente. Gli acquirenti online si sono concentrati in particolare su prodotti di tecnologia mobile: il 40% degli acquisti ha riguardato smartphone (29%) e tablet (11%); mentre i negozi riportano una piccola flessione: tra il 3% e il 4%.
Quello che emerge non è tuttavia, almeno per noi, un dato da ritenersi del tutto incoraggiante. Come già evidenziato in una precedente riflessione riferita proprio al fenomeno dell’e-commerce, se è vero che il web ha preso il sopravvento ed ha accorciato la filiera – ragione per la quale molte aziende, come gli acquirenti, trovano sempre più conveniente incontrarsi online – è altrettanto vero che tale tendenza comporta uno stravolgimento del mercato ed una forte ripercussione sulla sua forza lavoro, in particolare per quanto concerne il terziario. Sono tanti infatti i negozi che, pure al fine di contenere il continuo lievitare dei costi di gestione, hanno purtroppo sacrificato uno o più dipendenti e deciso tra l’altro di allestire una vetrina virtuale mediante cui proporsi anche attraverso il proprio sito, ma continuando a tutelare e preservare, per fortuna, quel sacrosanto approccio diretto e personale con il cliente.
Ormai la cosa è chiara: quando il cliente, cibernauta o non, decide di affrontare una spesa voluttuaria (intendo quelle non strettamente necessarie e legate al quotidiano), l’obiettivo è il risparmio e l’affare. Ed allora si parte alla ricerca degli sconti online, o ci si arma per una gita fuori porta verso l’outlet o il centro commerciale più vicino. La parola d’ordine è accaparrarsi il prodotto desiderato al miglior prezzo possibile, sovente con buona pace del commercio tradizionale.
editoriale a cura di Tony Ardito