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Dal paradiso di Siviglia all’inferno genoano, la Juventus crolla al Marassi

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Sono passati esattamente quattro giorni dall’importante vittoria della Juventus ai danni del Siviglia, che tra le mura amiche ha mostrato di essere davvero una squadra arcigna. I bianconeri, però, hanno immediatamente pagato dazio, in campionato, contro il Genoa. La squadra rossoblu ha espresso un gioco cinico basato su un forte pressing merito della smagliante condizione fisica.

La squadra di Massimiliano Allegri subisce tre reti in trenta minuti, mettendo a repentaglio, sin dal primo tempo, la possibile vittoria in un campo quasi mai espugnato, negli ultimi anni, dalla capolista.

Da evidenziare l’errore fatale di Leonardo Bonucci che, con una clamorosa leggerezza in fase difensiva, regala il pallone agli avversari dando così vita al contropiede e al terzo gol in campionato del figlio di Diego Pablo Simeone, Giovanni Simeone.

Dopo pochi minuti, oltre al danno, arrivano anche le beffe: lo stesso Leonardo Bonucci  è costretto a uscire a causa di un infortunio al flessore (tempi previsti di recupero da uno a due mesi); quindi, nel secondo tempo, Massimiliano Allegri deve fare a meno anche dell’esperto brasiliano, ex Barcellona, Dani Alves. Quest’ultimo ha rimediato la frattura composta del perone e dovrà rimanere fermo per ben tre mesi, diventando così il quarto difensore della squadra infortunatosi nell’arco di un mese.

A rendere questa sconfitta meno amara per la Juventus, è il gol su punizione di Miralem Pjanic che, ancora una volta, dimostra di esser un vero cecchino sui calci piazzati. La Juventus, che sabato prossimo affronterà l’Atalanta reduce da numerosi risultati positivi, dovrà dimostrare innanzitutto carattere e ritrovare la vittoria utile per la conquista del sesto scudetto consecutivo.

di Alessandro Giubileo

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