Ieri, prima delle dimissioni arrivate in serata del mister, le fibrillazioni del gruppo a mezzo social. Comincia Caccavallo che posta una foto su Instagram con la frase: «La calma è la virtù dei forti». Commenta Luigi Vitale che attiva una discussione con il compagno: («Giocherai quando lo dico io») e risponde l’ala («Cioè mai? Se fosse per te sarei quello inamovibile»).
La montagna di emoticon rende tutto più goliardico, ma ci pensa Lorenzo Laverone a far tornare tutti seri. Posta un’immagine che lo ritrae con la maglietta della Salernitana, con la scritta «ognuno ha una storia da rispettare…». Chiaro riferimento alle parole che si è lasciato sfuggire Sannino al termine della gara con la Pro. Ed ancora Laverone, 145 partite in serie B non è l’ultimo arrivato. Impiegato contro il Benevento nei 4 minuti finali del derby di lui, dopo le prime partite si sono perse le tracce. Lunedì la definitiva bocciatura: con la Pro non è andato neppure in panchina.
Il commento di Laverone ha ottenuto moltissimi ‘Mi piace’. Tra questi quelli dei compagni di squadra: Tuia, Busellato, Luiz Felipe, Della Rocca, Schiavi e Joao Silva.
Adesso svegliatevi. L’allenatore se n’è andato ma in campo scendono i calciatori. Gli alibi sono finiti. 18 punti in 16 partite sono la sconfortante prosecuzione dello scorso campionato. L’invito, a gennaio, è quello di seguire l’allenatore dimissionario per chi non si sente all’altezza. E ad oggi a mio umile avviso almeno mezza squadra non è idonea.