Un pagamento non saldato. Questo il movente alla base dell’omicidio di Vincenzo Caruso avvenuto il 28 novembre scorso in località Matina nel comune di Roccagloriosa nel salernitano.
La scorsa notte i carabinieri della Compagnia di Sapri hanno eseguito un fermo di indiziato di delitto nei confronti di Florin Nutu, cittadino di origine romena. L’aggressione, dunque, era nata a causa di un “pagamento” che la vittima non avrebbe voluto onorare nonostante alcuni lavori che avrebbe commissionato all’indagato che al momento si trova rinchiuso nella carcere di Vallo della Lucania. L’udienza di convalida svoltasi nella giornata di ieri innanzi al Gip, si è conclusa con l’emissione nei confronti del cittadino romeno di ordinanza di custodia cautelare in carcere per il reato di omicidio.
Su Florin Nutu sono stati raccolti gravi indizi di colpevolezza in merito all’ omicidio dell’anziano. I carabinieri della compagnia di Sapri, subito dopo l’ omicidio, hanno visionato ogni immagine ritenuta utile dai vari sistemi di video-sorveglianza presenti lungo l’itinerario che la vittima ha compiuto dalla sua abitazione ad un bar, situato nel centro della cittadina cilentana, dove ha trascorso l’intera serata insieme ad alcuni conoscenti.
I dati ricavati dalle immagini, incrociati con le testimonianze raccolte dagli investigatori, hanno consentito di individuare e successivamente identificare il cittadino romeno. Secondo i risultati dell’autopsia, l’aggressione è avvenuta poco dopo mezzanotte del 28 novembre.
La vittima è stata colpita al volto da alcuni pugni ed ha riportato anche una profonda lesione al capo provocata da un oggetto contundente, corrispondente all’arnese agricolo che i militari della sezione Investigazioni Scientifiche del Comando Provinciale Carabinieri di Salerno hanno sequestrato, in fase di sopralluogo, sulla scena del crimine.
L’aggressione era nata a causa di un “pagamento” che la vittima non avrebbe mai voluto onorare nonostante alcuni lavori che avrebbe commissionato all’indagato che al momento si trova rinchiuso nella Casa circondariale di Vallo della Lucania.