Il gup ha però ritenuto insussistente l’associazione a delinquere ipotizzata dal sostituto procuratore Vincenzo Montemurro
Il «sistema», messo in piedi a Cava de’ Tirreni, venne smascherato nell’ottobre 2013, e sarebbe stato finalizzato a fare attribuire indebitamente, sulla base di procedure e documentazione preparata ad arte, elevate percentuali di invalidità a soggetti «segnalati» da Baldi che, in cambio del suo interessamento, assicuravano voti al politico in occasione delle elezioni comunali e di quelle regionali.
Tra le persone rinviate a giudizio ci sono anche medici di base e beneficiari delle pensioni di indennità. Solo per cinque di loro c’è stato il non luogo a procedere.
Il periodo finito sotto i riflettori della magistratura va dal gennaio del 2010 (due mesi prima delle elezioni regionali) fino al 2013. Il cuore della presunta attività illecita era la seconda commissione medica di prima istanza per la valutazione delle pratiche d’invalidità a Cava e Vietri.