“Siamo molto soddisfatti – afferma il numero uno di Cia Campania e vicepresidente nazionale Cia Alessandro Mastrocinque – perché questa è una battaglia che portiamo avanti dal giorno stesso dell’approvazione del Psr Campania a Bruxelles poco più di un anno fa. Si tratta di aspetti sostanziali per favorire un utilizzo efficace delle risorse e superare criticità che soprattutto i piccoli agricoltori segnalano da tempo. Un risultato ottenuto anche grazie al ruolo fondamentale di ascolto di concreta collaborazione che in questi mesi ha avuto il consigliere delegato all’Agricoltura della regione Campania Franco Alfieri”.
Priorità alle filiere in crisi e a quelle innovative. Le prime modifiche ad avere un riscontro effettivo saranno, nei primi mesi del 2017, quelle relative alla definizione di filiere produttive prioritarie. Per rispondere alla perdurante crisi di settore, tra esse ci saranno quella cerealicola e quella castanicola. Sarà inoltre riconosciuta anche una filiera innovativa, come quella relativa alle produzione legate alla canapa.
Pacchetto giovani. Un altro aspetto che promette far cambiare volto al PSR è quello relativo al “pacchetto giovani”, un insieme di misure pensate per facilitare il subentro generazionale. Le misure prevedono facilitazioni per accesso a credito e misure di garanzia.
Progettazione collettiva. Il vecchio PSR è stato centrato nella sua prima fase di attuazione su bandi “semplici” (ammodernamento delle Pmi, ecc.) per poi passare a quelli di sistema (progettazione collettiva, costituzione di partenariati e filiere per interventi integrati, ecc). CIA Campania ha insistito sull’opportunità di favorire già a inizio programmazione misure strutturate di progettazione collettiva, perché più efficaci per uno sviluppo del settore rurale nel periodo medio-lungo.
Stop burocrazia. Sono state infine accolte le richieste di una drastica riduzione della documentazione necessaria per accedere alla misure del Psr, evitando agli imprenditori agricoli la solita “corsa a ostacoli” rappresentata dagli “incartamenti” e addossando il maggior numero di oneri possibili all’ente gestore delle pratiche.
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