«Ci siamo conosciuti da ragazzini, io avevo 14 anni e Massimo 17. Tutto iniziò da uno scherzo telefonico di sua cugina, mia cara amica. Da lì il primo incontro, non ci siamo più separati. Lui è sempre stato timido e riservato, la prima volta che ci siamo visti era piuttosto impacciato, complice anche la tenera età. All’epoca non fu facile, per giunta c’era anche la distanza perché lui giocava nella Cisco Roma». Gilda poi aggiunge: «Un difetto di Massimo? E’ troppo buono. Lui è un buono con la b maiuscola, sia in campo che fuori. Io per prima gli rimprovero questo aspetto».