Sul caso, intervengono anche gli attivisti locali di Scafati in MoVimento: “Scafati va rifondata politicamente al più presto. Inizieremo col chiedere ai nostri portavoce un incontro con il Prefetto soprattutto per chiedere la revoca di alcune nomine di questa amministrazione. Lavoreremo affinché il MoVimento a Scafati punti direttamente al ruolo del primo cittadino. Abbiamo fatto esperienza, la stiamo ancora facendo, siamo consapevoli che Scafati vuole cambiare, voltare faccia, voltare pagina. Solo il Movimento può rappresentare davvero queste intenzioni degli Scafatesi. Abbiamo affrontato in questi tre anni tutti i temi caldi. Ci siamo occupati di ogni problematica. Molti cittadini ci hanno supportato. Infatti dalle regionali abbiamo scoperto di essere la seconda forza politica di Scafati. Ormai molti sono sfiduciati dalla vecchia politica e sanno che solo nel Movimento 5 Stelle possono trovare riscontro alle loro richieste e ai loro diritti. La Città è da rifondare in ogni sua parte. Il MoVimento, anche a Scafati, è pronto per governare” spiegano i grillini.
Nell’interrogazione nata per fare pressing sul caso Scafati dopo che “il tribunale del riesame della procura di Salerno ha accolto l’istanza di arresto nei confronti del sindaco di Scafati, Pasquale Aliberti, accusato di violazione della legge elettorale, con l’aggravante del metodo mafioso, in occasione delle elezioni amministrative del 2013, e di voto di scambio politico-mafioso, in occasione delle elezioni regionali in Campania del 2015 in cui è avvenuta l’elezione della moglie Monica Paolino”.
Il deputato nel testo a risposta scritta, ripercorre quanto sta accadendo a Scafati: “A vario titolo risultano indagati per associazione di stampo mafioso e voto di scambio politico mafioso: il consigliere comunale di Scafati Roberto Barchiesi, la segretaria comunale di Scafati Immacolata Di Saia, il sindaco Pasquale Aliberti, la moglie consigliere regionale Campania Monica Paolino, il fratello del sindaco Nello e lo staffista del comune Giovanni Cozzolino. Indagati anche per abuso d’ufficio il responsabile dell’Ufficio finanziario dell’Ente Scafati Giacomo Cacchione e una funzionaria del settore lavori pubblici, Maria Gabrielle Camera, mentre sono finiti nel mirino anche altri ex esponenti politici.
Pende inoltre la richiesta d’arresto accettata su alcuni esponenti della criminalità locale appartenente al clan Ridosso/Loreto, attualmente detenuti in carcere; il sindaco di Scafati Aliberti, suo fratello e un esponente della criminalità organizzata sono indagati anche per minacce aggravate dal metodo mafioso nei confronti di una giornalista di PuntoAgroNews.it, Valeria Cozzolino” spiega “Sul sindaco e sulla segretaria Immacolata di Saia, sono stati anche effettuati controlli ed ispezioni della direzione distrettuale antimafia di Napoli tra 2012 ed il 2014 per gli appalti sospetti in cui emergevano alcune società casertane poi interdette dall’Antimafia. In particolare erano finite nel mirino alcune aziende che hanno lavorato per il progetto di reindustrializzazione della Ex-Copmes che poi sono state giudicate come vicine al clan di Michele Zagaria; l’antimafia di Salerno ha anche interrogato il pentito Iovine sulla possibile presenza di accordi con i clan del territorio e la politica anche per la presenza di rifiuti speciali. Il prefetto di Salerno ha avviato il 23 marzo 2016 una commissione d’indagine che ha concluso i lavori il 23 settembre 2016”.
Il deputato Tofalo quindi chiede nel testo: “quali elementi possa fornire il Governo sui fatti esposti; quali siano le deduzioni della commissione d’indagine del prefetto di Salerno; se il Governo ritenga che sussistano i presupposti per assumere iniziative volte allo scioglimento del Consiglio comunale ai sensi dell’articolo 143 del testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali di cui al decreto legislativo n. 267 del 2000, in relazione alle criticità evidenziate”.
Si sciolga anche il comune di Roma.