“E’ la reintroduzione mascherata dei vitalizi altro che lotta alla casta! – aggiunge – In questo articolo della legge di Stabilità i consiglieri regionali di questa legislatura e gli assessori, quindi coloro che neppure sono stati eletti da nessuno ma nominati da De Luca, prenderanno una pensione per essere stati in Consiglio regionale solo 4 anni, sei mesi e un giorno”.
“La pensione scatterà a 65 anni nel caso di un unico mandato – sottolinea Ciarambino – ma a partire dal secondo mandato si potrà arrivare fino a 60 anni per percepirla. Ciò va assolutamente in contrasto con quello che accade con i normali cittadini che devono lavorare almeno 20 anni per percepire una pensione spesso da fame a 66 anni e 7 mesi”. “I consiglieri e assessori della Campania applicheranno per loro lo stesso sistema che vige per la Camera dei Deputati – fa notare la consigliera – basteranno 5 anni di contributi versati da diretti interessati e dal Consiglio regionale, dunque soldi pubblici per sostenere questo privilegio, ma non mi risulta che i consiglieri regionali siano dipendenti del Consiglio”.
“L’unico requisito sarà stati eletti consiglieri oppure nominati assessori – spiega – senza neppure l’obbligo di presenza ai lavori di Consiglio e Commissioni, e infatti in Consiglio e nelle commissioni i tassi di assenteismo sono stratosferici”.
“La vergogna non è finita – prosegue Ciarambino – lo stesso famigerato articolo 5 della Stabilità 2017 nasconde un altro comma che consente a chi già intasca uno o più vitalizi perché ex consigliere regionale, ex parlamentare, ex eurodeputato di percepire in aggiunta anche questa pensione, oltre che il doppio, triplo vitalizio”. “Sono politici fuori dal mondo con un altissimo tasso di arroganza – conclude Ciarambino – il Movimento 5 Stelle è l’unica forza politica in Consiglio regionale della Campania che ha denunciato questa schifezza e in aula faremo battaglia coi nostri emendamenti per indurre De Luca e la sua maggioranza a cancellare l’articolo pro-casta”.
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