Su tutti, c’è Breda al 76′. Gol frantumaderby ad Avellino di qualche anno fa, troppo bello per restare nel mondo reale degli almanacchi, tanto bello da diventare epitaffio da striscione da esporre a testa alta e poi simbolo dell’orgoglio granata. Era la stagione 1993-94 ed in panchina sedeva un certo Delio Rossi: quella rete del ‘Capitano’ la ricordano bene i tifosi della Salernitana ma altrettanto bene la ricordano i tifosi biancoverdi che furono gelati a 14 minuti dalla fine da un bolide “ignorante” sparato da 35 metri. Quella rete oltre a sancire la vittoria nel derby spalancò le porte dei play off per i granata che in finale vinsero contro la Juve Stabia 3-0 al San Paolo ottenendo la promozione in Serie B.
Se nel calcio esistono partite decisive, il derby di sabato prossimo è la madre di tutti i crocevia, sia per i lupi che per i granata. Entrambe le compagni hanno dei buoni organici e sicuramente hanno raccolto molto meno di quanto seminato fino ad oggi. Sono in credito con la fortunata e meriterebbero ben altre posizioni di classifica. Per la Salernitana non perdere è l’imperativo, ora come non mai, perché solo facendo risultato al ‘Partenio’ arriverebbe una importante iniezione di fiducia e di stimoli, ricostituente per la classifica, per il morale dell’intero ambiente e per l’umore di un gruppo in cerca di stabilità soprattutto dopo il brutto scivolone subito al 90esimo in casa con il Carpi.