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Il derby della paura tra le due Campane stonate

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Una trentina di chilometri di asfalto, una lunga lingua per gustare meglio il derby “mari e monti”, piatto forte della vigilia di Natale in serie B. Mari e monti come una ricetta da grandi chef, in cui si sposano bene sapori diversi ma anche poveri come la posizione in classifica di entrambe che giacciono dopo 19 giornate nei bassifondi.

Ci sono tanti punti in comune tra Avellino e Salernitana. Entrambe hanno cambiato allenatore anche se per ragioni diverse, entrambe subiscono tanti gol, entrambe hanno raccolto meno di quanto seminato. Entrambe rappresentano la Campania infelix dove splende, al momento solo il vessillo del Benevento unica Campana intonata in questo torneo di B.

E’ il derby della disperazione chi perde dovrà fare i conti non solo con la classifica deficitaria e da brividi ma anche con i malumori della piazza. Arriva nel momento peggiore questo derby per entrambe le squadre. La Salernitana ha perso all’Arechi contro il Carpi, l’Avellino a Bari. Tifoserie in fibrillazione dove rispetto al passato c’è più preoccupazione per il futuro che rivalità e sfottò tra tifoserie. C’è poco da ridere in questa situazione e se Avellino piange Salerno certo non ride. Sarebbe stato molto più bello giocare questo derby con due squadre in piena corsa per le prime posizioni. Ed invece quello di domani sarà a tutti gli effetti il derby della paura.
La Salernitana si affiderà al collettivo, a Rosina ed alla voglia di riscatto di tanti calciatori che sperano di rilanciarsi proprio nel derby. Non resta che aspettare ed augurarsi che le sensazioni positive della vigilia siano tramutate in punti da chi andrà in campo.

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