Avevano tentato per 7 anni di coronare il loro sogno anche con l’aiuto della fecondazione assistita. A causa della bassissima riserva ovarica, al limite del definibile, ogni tentativo era risultato vano, fino alla decisione di prelevare un solo ovocita prodotto spontaneamente, senza stimolazione farmacologica. Poche le speranze di successo! Invece, il tentativo è riuscito ed inaspettatamente l’ovocita è stato fecondato in vitro con la produzione di un embrione trasferito nell’utero materno. Ben presto però la gravidanza è stata complicata da una profusa emorragia. La paziente è stata ricoverata per minaccia di aborto per un vasto ematoma presso il Reparto di “ Gravidanza a rischio” del “Ruggi” diretto dal dr. Raffaele Petta, per oltre un mese.
Il quadro si è complicato ulteriormente per la rottura prematura delle membrane alla 24° settimana.La gravidanza è stata monitorata attentamente dall’èquipe della “Gravidanza a rischio”, con esami del sangue,ecografie e studio del benessere fetale per il rischio di infezioni pericolosissime per la mamma e per il bimbo.
A trenta settimane di gestazione, per l’aggravarsi delle condizioni materne e fetali, è stato eseguito il Taglio Cesareo dal dr. Raffaele Petta con la collaborazione del dr. Mario Polichetti e dr. Joseph Allegro , dell’Ostetrica Ninfa La Rocca, dell’Anestesista dottoressa Irene Scelzo e degli Infermieri di Sala Operatoria sig.Gennaro Piscitelli e signora Colomba Battipaglia. Gabriele è così venuto alla luce a 30 settimane con un peso di 1.600 grammi e affidato alle cure dell’équipe neonatologica diretta dalla dottoressa Graziella Corbo. Dopo ben 57 giorni di terapia intensiva il piccolo Gabriele è finalmente tornato a casa.