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Maledetto 2016 l’anno da cancellare per la musica

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Il 2016 si chiude come si era aperto: con la morte di un cantante. Anno funesto per il mondo della musica.  La morte di George Michael si aggiunge a quella avvenuta il 10 gennaio con la scomparsa di David Bowie  per un tumore all’età di 69 anni due giorni dopo la pubblicazione dell’album Blackstar. Pochi giorni dopo, il 18 gennaio, muore il chitarrista e co-fondatore degli Eagles, Glenn Frey. Si spegne a 67 anni per le complicazioni di un’artrite reumatica.

Il 28 gennaio è stato il turno di Paul Kantner, tra i fondatori dei Jefferson Airplane e dei Jefferson Starship. L’8 marzo è scomparso George Martin, produttore dei Beatles e tra gli artefici del loro successo. Aveva 90 anni. Due giorni dopo, il 10 marzo, è morto il mito delle tastiere degli anni ’70: Keith Emerson, membro degli Emerson, Lake e Palmer, band-cult del progressive rock.

Il 21 aprile muore l’icona del Pop Prince. Il cantante ha segnato un’epoca con canzoni come Purple Rain e con la sua trasgressività. La morte all’età di 57 anni, per una overdose di farmaci. Il 7 novembre se ne va a 82 anni Leonard Cohen, il poeta e cantante canadese, poco dopo la pubblicazione dell’ultimo album,  You Want It Darker.

Rick Parfit è morto pochi giorni fa: era lo storico chitarrista degli Status quo, una delle principali band del rock britannico degli anni ’60.

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