«Sebastiano era un figlio speciale della Parrocchia, insieme alla sua famiglia partecipava con assiduità ed entusiasmo alla vita religiosa di Campora – ha detto Don Giuseppe Milo -. Per un parroco vedere la propria comunità soffrire così è tremendo, è come se un padre vedesse soffrire i propri figli. Noi possiamo soltanto pregare e stare accanto alla famiglia con affetto. Sebastiano è nelle mani buone e forti di Dio». In una Agerola ancora sotto choc, i compaesani di Sebastiano pensano di dedicare a lui la notte del 31 dicembre: niente fuochi d’artificio, niente brindisi, ma soltanto un lancio collettivo di lanterne luminose in cielo.
Fonte IlVescovado.it