Mario Vece è una persona stimata da tutti coloro che la conoscono. Appassionato di moto e harlista, è arrivato dalla Campania e ha girato in lungo e in largo la Toscana finendo per fernarsi ad Altopascio con la famiglia dopo essere stato anche a Pistoia.
La famiglia di origine del poliziotto Mario Vece, rimasto ferito in seguito all’esplosione a Firenze nei pressi del negozio «Il Bargello» in via Leonardo da Vinci, è di Acerno. Ad Acerno abitano i genitori del sovrintendente, in servizio al Nucleo artificieri della questura di Firenze, partiti subito dopo aver saputo dell’accaduto, e altri familiari.
Mario Vece dopo essersi diplomato all’istituto tecnico commerciale “Focaccia” di Salerno, nel 1997 si era arruolato in polizia. Da quel momento è cominciata una lunga carriera piena di traguardi e soddisfazioni. Poi il brevetto di artificiere e la sede di firenze. Fino a ieri quando un maledetto ordigno ha interrotto la quiete del giorno di Capodanno.
L’agente, ricoverato all’ospedale di Careggi, è stato sottoposto a intervento chirurgico. Non è in pericolo di vita, ma ha perso un occhio e gli è stata amputata la mano sinistra. Sono una decina le perquisizioni eseguite ieri dagli uomini della Digos nell’ambiente degli anarco-insurrezionalisti, non solo a Firenze ma anche in altri centri della Toscana.
Ci sono pochi dubbi sulla matrice politica dell’attentato, l’obiettivo scelto dagli attentatori e le caratteristiche dell’ordigno hanno già indirizzato gli investigatori. Anche se, al momento, non è arrivata alcuna rivendicazione, la matrice politica sembra certa. Adesso si esaminano le immagini delle telecamere della zona vicina al centro, nella speranza che possano fornire elementi utili alle indagini.
“Solidarietà e vicinanza al nostro agente di polizia rimasto gravemente ferito a Firenze. Un esempio per tutti il suo grande senso del dovere e dello Stato”. E’ quanto scrive, in un tweet, il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. L’agente ferito è originario di Acerno, un comune della provincia di Salerno.
Foto pubblicata da La Gazzetta di Lucca
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