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L’orgoglio di Mario: «Non lascio la polizia, è la mia vita»

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Mario Vece, 39 anni, dovrà tornare ancora sotto i ferri. Una nuova operazione dopo che la bomba piazzata di fronte ad una libreria di CasaPound a Firenze gli ha spappolato la mano e tolto un occhio.

Lui, artificiere, è uno che non si arrende mai. Lo dicono gli amici e la moglie che in queste ore gli sono vicini. Prima di entrare in sala operatoria, riferisce il Corriere, ha sussurrato alcune parole: “Non mi arrendo. Qualunque cosa succeda voglio restare in polizia”.

Mario vuole continuare a fare il suo lavoro. Il distintivo, dicono gli amici, viene subito dopo la moglie Stefania e le due bambine (12 e 14 anni). Poi c’è la moto, la sua grande passione. Davanti all’ospedale Careggi dove è ricoverato si sono presentati decine di centuari per portare il loro supporto al loro compagno di avventure. Mario è infatti il vice direttore del Club Versilia Chapter che raccoglie oltre 180 motociclisti di Harley Devison. “Ci hanno detto che Mario ha già chiesto come farà a guidare la moto — raccontano gli amici al Corriere — e noi abbiamo già pensato a fargli una bella sorpresa. Non potrà più usare la mano sinistra? Stiamo pensando di installare sulla sua moto una frizione a pedale e altri dispositivi di sicurezza in regola con il codice della strada. Poi la differenza la farà lui, la sua grinta, la voglia di combattere. Tornerà in sella presto, ne siamo tutti sicuri”.

 Ieri sono andati a fargli visiti il ministro dell’Interno Marco Minniti e il capo della polizia, Franco Gabrielli. Mario Vece aveva da poco vinto il concorso per diventare ispettore e la nomina, dopo un corso specifico, sarebbe dovuta arrivare a breve. Il sogno è quello di diventare sostituto commissario.
La nomina arriverà e, ha assicurato il ministro, l’Italia non lascerà solo un servitore dello Stato ferito. La moglie dell’artificiere ha accettato di buon grado le promesse di Minniti e Gabrielli, rimandendo commossa per la vicinanza dimostrata. “Non siete solo bravi – ha detto – avete anche gli occhi buoni”. Di certo si spera che l’aiuto che arriverà dalle autorità sia più consistente della magra indennità che spettava a Mario quando è uscito dalla caserma per andare a disinnescare la bomba di Firenze. Come spiegato su ilGiornale da Giuseppe De Lorenzo, infatti, ad un artificiere vengono corrisposti appena 60 euro di indennità di disinnesco a compensazione economica per il rischio che si prende mettendo mano ad un ordigno.

Intanto continuano le indagini per scoprire i responsabili che hanno piazzato la bomba di fronte alla libreria “Bargello” d Firenze, vicina a CasaPound. Poteva uccidere e al momento il pm di Firenze, Giuseppe Creazzo, ha aperto un indagine per tentato omicidio. Stedania, la moglie di Mario, non perdonerà mai i colpevoli: “Chi ha compiuto questo atto terroristico può essere descritto solo con una parola: assassino”.

Fonte Ilgiornale.it

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