Un po’ meglio dei 29 dello scorso anno (quasi 1.4 di media per gara), quando la Salernitana arrivò a chiudere la stagione regolare con 62 gol al passivo (peggio fece solo il Como, retrocesso in Lega Pro, con 64), ma comunque tanti. Troppi. A testimonianza del fatto che, evidentemente, qualcosa non va, né nel reparto difensivo (laddove i riconfermati hanno palesato i limiti mostrati già nella passata stagione e i nuovi non sempre sono risultati all’altezza della situazione) né in termini di interpretazione della fase difensiva da parte di tutta la squadra.
C’è un portiere che alterna grandi interventi a grosse incertezze e che fa fatica nelle uscite e che, soprattutto, non dà sicurezza ai compagni, tanto che da più parti si invoca l’ingaggio di un nuovo numero uno. Ci sono elementi che hanno dimostrato di non esserci, innanzitutto a livello mentale. Ci sono uomini che non si sono ambientati. Ci sono ragazzi che devono maturare con calma per non correre il rischio di “bruciarsi”. Mancano le alternative, soprattutto a sinistra per Vitale. Ma c’è anche chi, come Tuia, sta finalmente dimostrando di poter dire la sua in Serie B, dopo essere stato penalizzato nella scorsa stagione da un grave infortunio. E chi, come Alessandro Bernardini, al suo secondo anno in granata, si sta confermando il leader della difesa granata, in campo e fuori.