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Vale la penna di_versar (Parole, vino e libertà)

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Si alza, nella penombra di un giorno qualunque.
Non si chiede se sia mattino o sera.
Non importa.
Si avvicina allo specchio.
Sorride. Una smorfia senza emozione.
Poi si volta.
Di spalle.
Si pettina con cura i capelli.
Poi un colpo deciso.
La prima ciocca cade pesante.
Nessun pensiero.
La seconda fa una lieve giravolta.
Cadono tutti i “si” di brava bambina.
Al terzo taglio, sente solo il pizzico di un dolore: una piccola fitta nella carne, il respiro più corto.
Di vanità di bambina, di giochi permessi.
“Proibiti” sussurra, di contro, sottovoce.
Sorride. Di malizia e consapevolezza.
E taglia decisa.
Recide se stessa.
Quando ai piedi, osserva quel piccolo lago di ciocche morte, fa un salto ed è fuori dal cerchio.
Dalle linee invisibili di legami e prigioni.
Il cerchio non stringe più.
Con un gesto più veloce si toglie gli abiti della festa. Si spoglia di un tessuto ricamato di fastidiose bugie, di scelte non volute.
Quel che è stato giace, senza ricordo, sul pavimento.
Apparteneva a lei?
No.
“No” è la prima parola, nuova.
L’altra è “fine”.
È il punto che chiude le storie, la vita che va e che per pigrizia e autoinganno non si vuol fermare.
È il punto che nel petto si apre e mostra non l’assenza di quel che dilania, ma altre possibilità.
Fine è la linea di sorriso che irrompe in una risata.
Ora si volta verso lo specchio.
È fatta.
Rinata.
Chiude la porta.
E va incontro ad una altra sé.

 

 

 

Fatima Mutarelli

Mail: valelapennasi@gmail.com
Fb: Fatima Mutarelli (ragazza alla finestra)

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