L’ex boss Ciro Persico è stato arrestato nella mattinata di San Silvestro perchè trovato in possesso di 93 bombe carta pronte ad essere esplose nella notte
di Capodanno. Il 56enne del centro storico ieri nel corso dell’interrogatorio di garanzia avvenuto in carcere davanti al giudice delle indagini preliminari, Elisabetta Boccassini, ha confessato che «quei botti ritrovati nella mia abitazione dalla Polizia erano per onorare la memoria di mio figlio Enzo, ammazzato in strada».
Enzo Persico (nella foto a lato) venne ucciso a Montecorvino Rovella nel 2014. Il 27enne fu freddato da killer senza pietà.
Enzo, noto a Salerno come “Coca Cola”, era stato “costretto” ad emigrare a casa della sorella per rispondere all’obbligo di dimora prescrittogli presso casa della sorella. Il padre Ciro, nel corso dell’interrogatorio come riporta il quotidiano Metropolis ha dichiarato: «Me lo hanno ammazzato, volevo fare una festa a Santa Teresa in sua memoria»
Ciro Persico, adesso, è stato condotto ai domiciliari: il gip ha accolto le richieste del suo avvocato difensore, confermando l’arresto e ascrivendo la misura detentiva presso la sua abitazione
Fonte Metropolis
La giustizia italiana mi fa ridere. Le stesse bombe carte che vengono usati per intimidire i commercianti. Ma per favore!
Complimenti signora giudice.
La perdita di un figlio è una cosa atroce e posso capire la disperazione di un padre,ma non puoi ricordarlo sparando i botti.