Lo stesso ordigno che qualche ora dopo esplode tra le mani dell’artificiere della polizia Mario Vece, 39 anni, provocandogli ferite a un occhio e a una mano.
Cappuccio, sciarpa e guanti neri, come racconta il Corriere Fiorentino, la persona ripresa, probabilmente un uomo, ha sistemato l’ordigno davanti alla libreria in via Leonardo da Vinci. Poi si è allontanato. Difficile riconoscerlo, per ora. Ma da giorni la Digos passa al setaccio la ventina di telecamere di sicurezza nella zona per trovare qualche dettaglio che possa aiutare a identificare l’autore dell’attentato.
La pista è quella anarchica. Anche perché si rafforza il legame fra la bomba esplosa a Capodanno a Firenze e almeno uno degli ordigni ritrovati a Torino nel 2016 e lasciato davanti a un ufficio postale. In quel caso fu usato un thermos collegato a un timer mentre a Firenze è stato usato un barattolo di vernice che conteneva l’esplosivo.
Fonte Ilgiornale.it