L’uomo è stato identificato a seguito dell’indagine coordinata dal pm Raffaele Iannella, iniziata alla fine del 2015 quando l’adolescente, connazionale del presunto stupratore e oggi tredicenne, si è presentata con i familiari all’ospedale Santa Maria per degli accertamenti. Qui i medici hanno verificato che la bambina era incinta, al quarto mese di gravidanza e quindi anche un eventuale aborto era ormai impossibile, in quanto era stata superata la dodicesima settimana di gestazione, poi portata regolarmente a termine. Il bimbo, nato alcuni mesi fa, sta bene ed è stato affidato ai servizi sociali per l’adozione.
Dalle indagini degli agenti della mobile tramite le testimonianze raccolte tra amici e familiari della dodicenne (che non ha mai fatto il nome del violentatore per paura), è stato possibile risalire al trentunenne, regolarmente residente in Italia e incensurato.
L’uomo frequentava la casa della bambina e in questi frangenti avrebbe avuto modo di rimanere da solo con lei.