Intanto il Ministero non può bocciare il Piano regionale per la banale ragione che non ha competenze per la sua approvazione, riservata alla Regione. Poi sono del tutto fuorvianti ed infondate le notizie sulla prevista realizzazione di nuove discariche, che il Piano non prevede affatto”. Lo afferma, in una nota, Fulvio Bonavitacola, vicepresidente della Giunta regionale della Campania, con delega all’Ambiente ed Urbanistica.
“Da molti mesi e’ arcinoto che sulle strategie di gestione del ciclo dei rifiuti il Ministero dell’Ambiente e la Regione Campania hanno posizioni diverse. Scoprirlo adesso è come scoprire l’acqua calda. Il Ministero è per lasciare le ecoballe dove sono previa semplice messa in sicurezza, noi siamo per rimuoverle. Il Ministero vuole un altro termovalorizzatore, noi semplicemente non lo vogliamo. E non consentiremo che si realizzi”, aggiunge Bonavitacola. “Stiamo puntando a potenziare ulteriormente la raccolta differenziata, già attestata ad un buon risultato medio regionale di oltre il 50%.
E stiamo puntando su una rete diffusa d’impianti di compostaggio a scala industriale e di piccoli impianti al servizio dei centri minori. Il Governo ha approvato nei mesi scorsi un programma di nuovi termovalorizzatori, che prevede in Campania un nuovo termovalorizzatore in aggiunta a quello di Acerra.
Noi siamo nettamente contrari – osserva il vicepresidente della Giunta regionale – perché quel programma si basa su dati superati e persegue scelte altrettanto superate, anche in contrasto con i principi dell’economia circolare affermati dall’Unione Europea. Ne chiederemo la modifica esercitando una facoltà che lo stesso programma riconosce alle singole Regioni e come anche il Ministero dell’Ambiente richiama nella recente nota del 29 dicembre”. “In ogni caso, per la Regione in materia di gestione del ciclo dei rifiuti, decide la Regione.
Gli anni dei commissariamenti e delle decisioni calate dall’alto – conclude – sono stati anni di disastri. E non se ne avverte nessuna nostalgia. Nell’anno che si è appena chiuso 550 Comuni della Campania hanno aderito al nuovo modello di gestione del ciclo, che prevede per la prima volta nella storia della Regione Campania la costituzione degli Enti d’ambito. Siamo dentro un nuovo cammino. E andremo avanti. Anche chi a Roma la pensa diversamente se ne farà una ragione”.