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Caso Ospedale Nola: De Luca chiede il licenziamento dei responsabili

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Il Presidente della Regione Vincenzo De Luca, che questa mattina ha convocato tutti i responsabili delle Asl e delle aziende ospedaliere della Campania, ha chiesto di avviare immediatamente le procedure di licenziamento dei responsabili del pronto Soccorso e del presidio ospedaliero di Nola. L’eccezionale sovraffollamento verificatosi; l’afflusso di 500 pazienti in una sola nottata in un ospedale che dispone di 100 posti letto; le giornate festive che hanno di fatto sospeso le prestazioni dei medici di medicina generale da giovedì 5 gennaio alle 13; il blocco di una condotta idrica all’esterno del presidio a causa delle condizioni meteo, hanno determinato una situazione di straordinaria emergenza, che non giustifica tuttavia la inaccettabile e vergognosa situazione verificatasi, della quale peraltro nessuno è stato tempestivamente informato.



Per il resto, si chiarisce che il 90% di chi si è rivolto al Pronto soccorso è stato dimesso, a conferma del fatto che ci si è rivolti alla struttura ospedaliera anche per problemi di ridotto rilievo medico a causa della chiusura degli studi medici. A mo’ di esempio, si chiarisce che al pronto soccorso dell’Ospedale Pediatrico Santobono di Napoli, dal 1° gennaio, su 2.019 accessi, solo 154 hanno richiesto un ricovero. In ogni caso, ognuno dei pazienti effettivamente bisognoso di cure, ha ricevuto le prestazioni necessarie.

Si è deciso, infine, di dar vita a postazioni straordinarie di continuità assistenziale nei presidi con Pronto soccorso di maggiore afflusso, con il coinvolgimento di medici territoriali. “Auspico – ha dichiarato il Presidente De Luca – che questo episodio non offuschi il lavoro straordinario che è in atto, con l’impegno di centinaia di medici, infermieri e funzionari amministrativi, per la riorganizzazione della sanità campana. Abbiamo registrato in questi mesi, già risultati di straordinario valore sul piano organizzativo e dei livelli essenziali di assistenza (LEA). Auspichiamo che il superamento di commissari esterni alla Campania ci consenta di evitare ulteriori processi di burocratizzazione che finiscono per complicare i problemi e ritardare le soluzioni”.

TRE MEDICI SOSPESI. Tre medici sono stati sospesi dopo la diffusione delle immagini che ritraggono due pazienti nel pronto soccorso dell’ospedale civile di Nola (Napoli), distesi sul pavimento mentre gli operatori sanitari prestano loro le prime cure. Immagini che hanno spinto il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin ad inviare i Nas per un’indagine, ed il Governatore della Campania, Vincenzo De Luca, a convocare tutti i responsabili delle Asl e delle aziende ospedaliere regionali, e a chiedere l’avvio delle procedure di licenziamento per i responsabili del pronto soccorso e del presidio ospedaliero.

E nel pomeriggio sono arrivate le sospensioni, annunciate dalla manager dell’Asl Napoli 3 sud, Antonietta Costantini, per il direttore sanitario dell’ospedale, Andreo De Stefano, il responsabile del pronto soccorso, Andrea Manzi, e per il responsabile della medicina d’urgenza, Felice Avella. Il direttore sanitario, De Stefano, ha però difeso l’operato dei medici del pronto soccorso, sottolineando che si è preferito curare le persone a terra ”piuttosto che non dare loro assistenza”.

”Nell’ospedale – ha detto – ci sono 15 barelle, 10 delle quali al pronto soccorso, e sabato ne abbiamo ‘sequestrate’ due anche alle autoambulanze per far fronte alla situazione. Uno dei due pazienti distesi a terra aveva subito un arresto cardiaco, e si era ricorsi al defibrillatore.

Non potevamo mandarli via”. Con i medici si è schierato il vescovo di Nola, Beniamino Depalma: “Le colpe partono dai vertici delle istituzioni e del sistema sanitario, che non vedono le enormi difficoltà dell’ospedale di Nola nel rispondere con pochi mezzi a una platea di circa 500mila cittadini. La politica non agisca, a danno avvenuto, con soluzioni buone solo a strappare un titolo di giornale”.

Un episodio, quello dei malati adagiati a terra, che tutti, dal presidente della Regione, ai dirigenti sanitari, hanno definito ”eccezionale per il sovraffollamento verificatosi nel pronto soccorso”, ma che, secondo politici e associazioni, ha leso l’immagine della sanità campana. De Luca ha spiegato le ragioni del sovraffollamento, sottolineando, però, che non ”giustificano tuttavia la inaccettabile e vergognosa situazione verificatasi, della quale peraltro nessuno è stato tempestivamente informato”.

La manager dell’Asl ha invece difeso in parte l’operato dei medici, affermando che ”hanno prestato la dovuta assistenza a tutti i pazienti arrivati nell’ ospedale, e non si sono fermati, neanche davanti alle difficoltà. Dalle foto pubblicate, che mi hanno fatto davvero male, si nota che a terra c’era anche un operatore sanitario che prestava le cure. Se, però, c’è stata una iper-affluenza in quel presidio, qualcosa non ha funzionato a livello di assistenza territoriale”.

Sulla vicenda è intervenuto anche il vicepresidente alla Camera, Luigi Di Maio, originario di Pomigliano d’Arco, che ha attaccato il presidente De Luca: ”E’ vergognoso che scarichi sui medici – ha scritto l’esponente del M5s – quelle persone sono sul pavimento perché il Pd, come anche il centro destra, in questi anni ha ottenuto tanti voti dalla sanità privata campana, promettendo di affamare quella pubblica. Per rispetto della mia gente vi chiedo almeno di risparmiarci iniziative ipocrite”.

Il capogruppo dei deputati di Sinistra Italiana, Arturo Scotto, ha stigmatizzato l’accaduto, e auspicato le scuse di De Luca e del ministro Lorenzin. Per il deputato di Forza Italia, Paolo Russo, la foto dei malati a terra ”offende la dignità di ogni uomo”. Scuse dagli enti coinvolti, sono state chieste anche da Pina Picierno, europarlamentare del Pd.

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