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Salernitana: i play off non sono così lontani ma c’è voglia di raggiungerli?

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Se non fosse per il personaggio eclettico e umorale ci sarebbe da rallegrarsi. Ci riferiamo a Claudio Lotito ed alla ferma intenzione di non voler cedere alle lusinghe su Coda che arrivano da più parti in queste ore sul tavolo del club. Ieri è stata una giornata frenetica: prima l’indiscrezione del Corriere dello Sport, sulla mega offerta del Genoa, poi la smentita, di rito, di Preziosi che ha detto di non essere interessato all’attaccante e poi Lotito che ha chiuso il cerchio blindato a doppia mandata i due gioielli di mercato Coda e Donnarumma appunto.



Lotito, guardando in casa Lazio, non è uno che si fa condizionare dagli umori della piazza ecco perchè una presa di posizione così netta e perentoria su Coda e Donnarumma fa ben sperare per il prosieguo della stagione e fa sperare in un campionato più tranquillo rispetto a come sono andate le cose finora. Tranquillo e ci fermiamo qui perchè i due patron che sbandierano ben altri obiettivi non hanno ancora fatto capire come faranno e cosa faranno davanti ad una ipotetica promozione in A della Salernitana. Le regole parlano chiaro: con questa proprietà il massimo che si può raggiungere è la permanenza in serie B. Eppure i numeri, non entusiasmanti del girone d’andata potrebbero spingere a fare ben altri ragionamenti.

La Salernitana attualmente dista appena 5 punti dall’ottavo posto, l’ultima casella utile per partecipare ai play off ed ora occupata dall’Entella a 29. Lo scorso anno, ad esempio, Lo Spezia chiuse l’andata con 26 punti per poi farne 40 nella seconda parte della stagione guadagnandosi l’accesso agli spareggi. Stesso percorso per il Trapani che conquistò nella fase discendente 44 punti. Per centrare i play off al netto dei problemi sulla multiproprietà servono almeno 38-40 punti nel girone di ritorno. Se la squadra dovesse rinforzarsi mantenendo in granata Coda e Donnarumma sarebbe lecito tenatre l’approdo nella zona spareggi. Discorsi prematuri ed ipotetici, sta al club, alla proprietà e poi ai calciatori renderli reali

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