In questo momento è impegnato e forse anche di umore molto nero per le vicende degli ospedali di Nola e Sarno altrimenti per il Governatore della Campania Vincenzo De Luca l’ennesimo scivolone grammaticale dell’esponente di spicco dei M5S Luigi Di Maio anzi Luigino come ama chiamarlo lui poteva essere terreno fertile per i suoi attacchi in perfetto stile humor, tanto cari al Crozza Nazionale. Proprio cosi, Luigi De Maio sbaglia tre volte il congiuntivo sui social e finisce triturato dall’ironia degli internauti. É stato l’account Twitter @nonleggerlo a cogliere e immortalare tre versioni di un post (due su Twitter e uno su Facebook) tutte clamorosamente sbagliate nell’uso del congiuntivo. Il tema scelto da Di Maio per lanciare il suo tweet è quello del cyberspionaggio: «Se c’è rischio che soggetti spiano massime istituzioni dello Stato…», scrive in un primo momento. Bastano pochi minuti e arrivano i primi sfottò, così Di Maio elimina il tweet e ci riprova. Ma anche stavolta va male: «Se c’è rischio che massime istituzioni dello Stato venissero spiate qual è livello di sicurezza…». Gli utenti Twitter si scatenano: «Ritenta, sarai più fortunato», scrive uno, mentre un altro si offre per pagare al deputato un doposcuola di grammatica. Ma non è finita qui: a peggiorare la situazione c’è anche una terza versione che il capo grillino pubblica sul proprio profilo Facebook. «Se c’è il rischio che due soggetti spiassero le massime istituzioni dello Stato qual è il livello di sicurezza…». Insomma, peggio che andar di notte.
Il vicepresidente della Camera del Movimento 5 stelle non è nuovo a scivoloni grammaticali e non è solo. A settembre paragonò Renzi a «Pinochet in Venezuela». Peccato fosse il Cile.
Fonte il Messaggero