Nel frattempo i piccoli pazienti sono senza l’assistenza del medico pediatrica perché il precedente rapporto convenzionale è cessato dal 01/01/2017. Un fatto grave tenuto conto che i pediatri già in servizio nel nuovo ambito unificato non riescono al momento a sopperire alle pressanti richieste delle famiglie, gli specialisti di ruolo, infatti, hanno quasi tutti raggiunto la quota massimale e non possono acquisire ulteriori pazienti, oppure, dato il territorio di riferimento, distano dai comuni interessati fino a 50 km”.
Lo denuncia il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Michele Cammarano che ha rivolto un’interrogazione urgente al presidente della Giunta De Luca e al Commissario ad Acta per la sanità campana. “Il distretto sanitario 69 Capaccio-Roccadaspide comprende i comuni di Capaccio, Roccadaspide, Albanella, Aquara, Bellosguardo, Castelcivita, Castel San Lorenzo, Controne, Corleto Monforte, Felitto, Giungano, Laurino, Monteforte Cilento, Ottati, Piaggine, Roscigno, Sacco, Sant’Angelo a Fasanella, Trentinara, Valle dell’Angelo – sottolinea Cammarano – è noto che nel periodo invernale si concentrano le patologie più urgenti e problematiche per i bambini con conseguente incremento dei disagi da parte delle famiglie per la grave discriminazione nell’accesso alla cura dei propri cari”. “A causa del cessato rapporto convenzionale dell’unico pediatra di libera scelta – fa notare il consigliere – il distretto Sanitario di Roccadaspide ha invitato con formale lettera i genitori dei bambini della fascia di età 6 – 14 a chiedere l’assegnazione per la loro assistenza sanitaria unicamente al medico di base”.
“Il Movimento 5 Stelle nell’interrogazione chiede – evidenzia – quali iniziative si intendano promuovere o adottare a fronte di una situazione che appare preoccupante e certamente non in grado di corrispondere a garantire i livelli essenziali di assistenza”. “Quali azioni il presidente De Luca e il Commissario ad Acta intendano intraprendere – conclude Cammarano – per individuare le relative responsabilità del grave disservizio”.
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