Lotito e Mezzaroma hanno dovuto fronteggiare i costi con un versamento (l’ultimo datato 16 settembre) di 150mila euro da parte della Morgenstern di Mezzaroma. In estate la società aveva speso 800mila euro (Iva esclusa) sul mercato, incassandone 240mila. Nel dettaglio, la salvezza ai playout dello scorso anno è quindi costata circa 11,4 milioni, il 45,5% in più della promozione in B del 2015.
Tra i costi i 4,3 milioni di euro per gli ingaggi che diventano 7,7 milioni se si tiene conto dei compensi ad altri 13 dipendenti ed i premi salvezza mentre i tecnici delle squadre giovanili non percepiscono neppure un euro.
Alla voce ricavi il valore della produzione della Salernitana ammonta a poco più di 10,4 milioni. Nel dettaglio 3 milioni di contributi dalla Lega sui diritti tv e 2,2 milioni di proventi pubblicitari generati dai rapporti con SS Lazio Marketing, un milione di mutualità dai club di Serie A, 497mila euro di plusvalenza per la cessione di Gabionetta, i 420mila degli sponsor. La voce incassi al botteghino porta in dote al club 2,7 milioni di euro. Il club ha un debito di 2 milioni a fornitori ma vanta crediti per oltre 3 milioni.
Da segnalare,infine, la definitiva acquisizione dei beni immateriali, totalmente saldati al vecchio proprietario (l’Energy Power di Lombardi), che nel valore di 353mila euro costituiscono parte integrante dell’attivo patrimoniale: oltre al nome Salernitana, colori sociali, diritti foto-cine-audio-visivi, c’è pure il dominio internet