eri sera la speranza aveva preso il sopravvento sulla tristezza. Il nome di Stefano era inserito nella lista di cinque superstiti rimasti sotto la valanga. Questione di ore per consentire ai soccorritori di riportarli alla luce. E’ stato così per la fidanzata Francesca, non per Stefano.
Stefano è ancora disperso. La conferma è arrivata nel tardo pomeriggio, quando il viceministro dell’Interno, Filippo Bubbico, insieme al Prefetto e al Questore di Pescara ha incontrato i parenti dei dispersi. E lo sconforto ha di nuovo preso il sopravvento, dopo la gioia esplosa quando, ieri sera, erano stati comunicati i nomi di cinque persone estratte dai resti dell’hotel, tra cui quello di Stefano. Un errore di comunicazione, forse, all’origine dell’informazione errata. La famiglia, che solo poche ore prima aveva tirato un sospiro di sollievo, deve ripartire da zero. Nonostante l’angoscia dell’attesa, continuano a sperare papà Alessio e i suoi fratelli, arrivati appositamente dalla Campania. L’uomo, con il volto cupo, attende immobile in Pronto soccorso, fino a quando, all’arrivo di un’ambulanza, urla “Stefano, Stefano”. Ma Stefano non c’è. Insieme a lui lo aspetta Francesca che, arrivata nella notte in ospedale, continua a chiedere del suo fidanzato. Poche parole, ai familiari, per descrivere le terribile ore trascorse dopo la valanga, fino all’arrivo dei soccorritori.
“Ero al buio, in uno spazio piccolissimo, senza acqua e senza cibo – racconta ai parenti – Molte persone erano nella sala garden, alcuni, tra cui me e Stefano, nella sala camino e i bambini nella sala biliardo”. Era la prima vacanza insieme per Stefano e Francesca.
Lui aveva compiuto 28 anni martedì e lei, per il compleanno, gli aveva regalato due giorni di relax nella storica struttura di Rigopiano. Subito dopo la notizia della valanga, i due papà si erano messi in marcia per cercare di raggiungere il luogo del disastro.
“E’ una tragedia, ho mia figlia l’ha sotto – aveva detto Gaetano Bronzi con le lacrime agli occhi – era andata a fare una giornata con il ragazzo, c’è suo padre qui accanto a me. Volevano passare un week end, ma sono rimasti su”. “Non erano mai venuti qui – aveva detto papà Alessio – Ma la speranza c’è ancora e noi aspettiamo. Non ce ne andremo”. E ora le due famiglie criticano i metodi di comunicazione e le poche informazioni. Parlano di “mancanza di organizzazione”, i Bronzi.
“Nessuno ci fa sapere niente, apprendiamo informazioni solo dai giornalisti. Nessuno si degna di dirci nulla”, ripetono i Feniello. Ora non possono fare altro che attendere. “Eravamo sicuri di rivedervi insieme… vi vogliamo bene”, scrivono gli amici della coppia, quando ancora si pensa che Stefano sia tra i superstiti, su un cartellone posizionato all’ingresso del negozio in cui lavora Francesca. Una foto dei due giovani, sorridenti, in mezzo alla neve. Adesso c’è delusione, ma la speranza di tutti è che quel tributo all’amore di Stefano e Francesca sia di buon auspicio.
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