E’ disperato, arrabbiato, annichilito il papà di Stefano che ogni giorno si fa forza aggrappandosi alla speranza, ma non perdona quell’illusione terribile. A lui avevano detto in un primo momento che suo figlio era stato salvato, invece sta ancora attendendo da due giorni, che lo individuino sotto le macerie dell’hotel travolto da una maxi valagana.
LE RICERCHE. Non si fermano le ricerche nell’area dove fino a mercoledì scorso sorgeva l’hotel Rigopiano: a cinque giorni dalla valanga che lo ha travolto si spera ancora di trovare in vita qualcuno in qualche ‘sacca d’aria’ tra neve, detriti e strutture dell’albergo. Il bilancio provvisorio del disastro è di 11 sopravvissuti, 6 morti – l’ultimo individuato ieri – e 23 dispersi. Buone notizie per quanto riguarda bambini salvati: “Stanno bene e verranno dimessi oggi”, ha fatto sapere Giuliano Lombardi, primario di pediatria dell’ospedale di Pescara.
“Stiamo chiedendo la presenza di psicologi è importante la loro figura – ha aggiunto Lombardi – Abbiamo escluso patologie mediche come conseguenza dell’ipotermia. Ma il percorso non si è concluso. Ci vorrà del tempo e bisogna rispettare i loro tempi”. Le operazioni di soccorso con decine di uomini sono proseguite anche la scorsa notte, nonostante la pioggia che anche stamani continua a cadere sulla zona. “Vigili del fuoco tutta la notte al lavoro” sottolineano gli stessi vigili in un tweet. “Procede l’esplorazione dei locali investiti dalla valanga”, sottolineano.
Ma non si potrebbero usare generatori di aria calda o altri prodotti per sciogliere la neve sul resort,almeno per creare un varco di accesso??