Le autorità britanniche comparando il DNA delle ossa ritrovate con quello dei parenti dei soldati inglesi che risultano ancora dispersi da quei tragici giorni del 1943 hanno potuto appurare che si tratta del lance corporal Ronald George Blancham, del 3° battaglione delle Coldstream Guards. Al momento della sua scomparsa aveva solo 22 anni. Egli cadde nella battaglia che ebbe luogo fra il 22 e il 24 settembre del 1943 per occupare la postazione denominata dalle truppe inglesi Hill 270. Essa era stata precedentemente fortificata dai soldati della Wehrmacht per impedire l’accesso alle truppe alleate nella valle dell’Irno e quindi alle strade che conducono ad Avellino e all’agro nocerino-sarnese.
La scoperta dei resti dei due soldati fu fatta dai membri di Salerno 1943 Luigi Fortunato, Pierpaolo Irpino, Angelo Martucciello, Matteo Pierro e Gigino Vitolo. I volontari allertarono immediatamente i Carabinieri del comune della Valle dell’Irno diretti dal maresciallo Aliano che effettuarono i rilievi del caso. In seguito, le autorità britanniche hanno provveduto ad inviare in zona una equipe di medici legali per rilevare campioni del DNA. Un lavoro certosino che ha visto lo staff pulire le ossa e disporle in maniera idonea a ricostruire la conformazione dei soldati stessi.
Da qui una prima scoperta: la minore età di uno dei corpi, rilevabile dai denti del giudizio, non ancora usciti del tutto, e dall’usura delle ossa, dunque l’ individuazione edittale di una età anagrafica: il giovane al momento della morte aveva dai 16 ai 18 anni. Ma sulla lista dei dispersi il soldato più giovane risultava avere 19 anni. Da qui una serie di ricerche incrociate e la triste scoperta che, uno dei due soldati britannici trovati dai volontari, si era arruolato per difendere la sua nazione mentendo sulla reale età. Di lui non vi è ancora una identità certa, ma le autorità inglesi sperano, per la data fissata per i funerali, di riuscire nell’identificazione sia del secondo corpo che dei pochi resti di un terzo soldato ritrovati in seguito.
Ma c’é di più, l’associazione Salerno 1943 è tornata sul campo di battaglia per ulteriori ricerche, mettendo a disposizione delle autorità inglesi gli oggetti personali trovati nei pressi del luogo di sepoltura dei soldati. E’ intenzione dei volontari donarli ai familiari di Ronald che, in occasione dei funerali di Stato, giungeranno nel capoluogo campano il 16 marzo.
Un piccolo gesto che nulla aggiunge all’amore per la storia che da sempre caratterizza i membri di Salerno 1943 ma che induce a riflettere su quale dovrebbe essere l’atteggiamento da assumere quando si bussa alle porte di una storia così drammatica come quella relativa all’Operazione Avalanche. Finora Salerno 1943 ha ritrovato i resti di 6 soldati (3 tedeschi, 2 inglesi e 1 statunitense) diventando il referente per il sud Italia del DPAA (l’ufficio del Ministero della Difesa americano che si occupa di recuperare i resti dei soldati americani dispersi in guerra) e venendo insigniti della medaglia che gli Stati Uniti conferiscono a quanti ritrovano loro caduti.
I funerali di Stato si terranno il 16 marzo e i resti verranno sepolti presso il cimitero militare inglese di Salerno. Saranno presenti, oltre ai familiari e ai volontari di Salerno 1943, le autorità britanniche e una delegazione del reparto di appartenenza dei soldati.
Bravi. L’importanza della storia andrebbe spiegata alle nuove generazioni. Onore ai morti di qualsiasi nazionalità, morti per una guerre sempre scagliata!