Giuseppe Rinaldi, quale Presidente dell’Associazione “Gruppo di Preghiera Amici di Padre Beniamino Miori”, insieme a Don Francesco Rivieccio postulatore e Don Paolo Carrano vice postulatore, ha presentato Lunedì 23 Gennaio il «supplice libello», cioè la domanda formaledi apertura della causa di beatificazione. In questo modo ha avuto inizio l’iter canonico perintrodurre la Causa di Beatificazione e Canonizzazione di questo benemerito figlio della Chiesa, secondo la costituzione apostolica “Divinus perfectionis Magister” del 25 gennaio1983 e secondo e l’istruzione “Sanctorum mater” del 25 settembre 2007. Le procedurecanoniche, nella fase diocesana, prevedono, tra l’altro, la richiesta di parere alla Conferenza episcopale Campana sulla importanza e l’opportunità della Causa, la richiesta del consenso della Santa Sede, la nomina della commissione storica e di quella teologica, la raccolta tutta la documentazione, e se verificata la pertinenza della Causa, la raccolta di testimonianze.
La richiesta è stata inoltrata il 23 Gennaio scorso, festa dello Sposalizio di Maria e Giuseppe, Patroni degli Stimmatini, congregazione religiosa a cui apparteneva il candidato alla santità. Il Postulatore nominato dal dall’attore è il Rev. Don Francesco Rivieccio del Clero di Napoli mentre il vice postulatore è il giovane parroco di Picciola, Don Paolo Carrano.
NELLE MANI MORETTI L’istanza è stata presentata all’arcivescovo di Salerno, nella cui diocesi è morto Padre Beniamino Miori il 23 Maggio del 1946. A questo punto spetta al vescovo Mons. Luigi Moretti, disporre l’apertura dell’«Inchiesta Informativa Diocesana sulla vita, le virtù e la fama di santità».
La Postulazione ha precisato: “La Madonna della Medaglia Miracolosa ci sia vicina e ci aiutiogni giorno a diventare degni delle promesse di Cristo e della immensa grazia che abbiamo ricevuto e a ancora riceviamo con il fulgido e luminoso esempio di Padre Beniamino Miori”.
LA VITA – P. Beniamino Miori, nato a lon di Vezzano l’11/06/1883.
Entrato a Verona dai PP. Stimmatini, nel 1899, ordinato Sacerdote nel 191O. Prestò la sua opera a Piacenza, Capodistria, Milano, Verona, Tremo. Gemona. Direttore della scuola Apostolica Bertoni (Casa di formazione) fu anche Padre maestro dei novizi.
Inviato nel 1942 nella nascente opera Stimmatina del Sud Italia fu destinato a curare le anime di Farinia (Picciola).
Qui diede esempio eroico di fede, di speranza e carità. Nel difficile tempo di guerra che trasformò Picciola, in uno dei maggiori scenari dello sbarco alleato, fu li tra la sua gente e pur di non abbandonarla, quando la sua casa venne requisita dalle autorità alleate, si trasferì nel campanile della Chiesa che riparò personalmente. Nel contempo si dedicò, allo studio dell’inglese per curare pastoralmente i soldati alleati, ed anche alla cura dei prigionieri (italiani e tedeschi) che dal vicino campo d’aviazione (attuale Aeroporto).
Dall’incontro con uno di questi, il tedesco J. A. Pausewang nacquero i quadri di maggiore valore artistico e storico che oggi possiede la chiesa Bellizzi. (Oggi sotto tutela del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali)
Ebbe molto a cuore sia l’istruzione religiosa che civile degli abitanti di Picciola e delle zone limitrofe prestando la sua opera anche come maestro elementare, ma tre anni di vita tra gli stenti e privazioni di ogni genere gli furono fatali. Colpito da polmonite fulminante, mori dopo tre giorni all’ospedale di Salerno il 23/5/46. I suoi funerali furono concelebrati dai Confratelli Stimmatini e dai cappellani militari tedesco ed alleato in mezzo ad una folla di italiani, di tedeschi e alleati unita da un solo dolore: quello della scomparsa di un Padre.
E’ il primo Stimmatino morto e seppellito al Sud.
Dopo aver riposato per circa sessant’anni nella cappella della Congregazione a Battipaglia, dall’Ottobre del 2015 è nella sua amata Chiesa di Picciola. La sua tomba è meta di costanti e ripetute visite da parte di chi è in cerca di conforto. Da tutti è conosciuto come “il Santo del Cuore”.
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