L’ultimo furto è stato denunciato questa mattina a Corbara dove due persone sono state scoperte dallo stesso titolare dell’azienda con circa quattro quintali di limoni, per un danno accertato di oltre tremila euro. I due sono stati denunciati ai carabinieri della locale compagnia.
“L’oro giallo della Costiera – spiega il presidente di Coldiretti Salerno, Vittorio Sangiorgio – può rappresentare una cospicua fonte di reddito; lo sfusato amalfitano ha una quotazione sul mercato molto elevata, con una forte richiesta, anche se in questo periodo, dove non siamo ancora nel pieno della maturazione, il prezzo di mercato è più basso. Negli anni passati il fenomeno era piuttosto contenuto, oggi, invece, i furti si moltiplicano con grave preoccupazione da parte degli imprenditori.
Chiediamo il rafforzamento dei controlli e facciamo appello ai Comuni della Costiera affinché, attraverso i Pon Legalità, avviino progetti specifici per le zone rurali, con videosorveglianza e messa in rete dei sistemi informatici delle aziende agricole, interventi necessari a fronteggiare per quanto possibile questi fenomeni”. Lo scorso anno, stima Coldiretti, circa 100 quintali di limoni sono finiti nelle maglie dei malviventi. Un business che crea forti danni ai produttori se si considera che nel periodo più alto di richiesta, da maggio a luglio, il costo di un chilo supera addirittura i 5 euro.
“Il Limone Costa d’Amalfi IGP – aggiunge il direttore di Coldiretti, Enzo Tropiano – è un prodotto di eccellenza del nostro territorio, largamente usato in cucina, molto richiesto anche nel settore dolciario; peraltro il limone amalfitano registra una crescita molto interessante di investimenti, dopo anni di abbandono delle coltivazioni o della mancata raccolta dei frutti, soprattutto di quelle più impervie e montane. Oggi tanti giovani hanno deciso di tornare a investire nel settore, il che si traduce in un forte aumento della produzione certificata di limoni freschi e anche di richiesta sui mercati nazionali ed esteri”.
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