La città di Salerno “seppellisce” una storia trentennale di accoglienza totale tra il sociale e il turismo.
Un’esperienza unica nel suo genere mossa dal principio di accogliere senza pregiudizio, lo straniero e l’italiano, il lavoratore e il turista, il migrante e il clochard. Inoltre unica struttura nel cuore della città accreditata per la “prima accoglienza”.
Lunedì i rappresentanti del Comune di Salerno addetti a ricevere in consegna la struttura si troveranno di fronte oltre gli otto lavoratori, che diventeranno disoccupati, circa quaranta ospiti.
Alcuni con problemi di salute anche gravi, problemi di lavoro e senza fissa dimora. Oltre chi, e qui il paradosso supera ogni limite, ha la residenza concessa dagli uffici anagrafici proprio presso l’ostello di via Luigi Guercio.
Dove andranno queste persone? Finora trovavano presso il Koinè accoglienza e dignità potendo essere al centro della città con tutti i servizi disponibili (mensa dei poveri, Caritas, unità di strada e protezione civile di Salerno).
Da parte degli uffici preposti non si è avuta nessuna comunicazione sul destino di queste quaranta persone.