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Bene confiscato intitolato a moglie del boss, Cammarota vuol vederci chiaro

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Importante riunione della commissione consiliare Trasparenza presieduta da Antonio Cammarota che avrà all’ordine del giorno  la “Casa di Valeria”, il centro polifunzionale realizzato a Ogliara in un immobile confiscato alla camorra. Era l’ex “Villa Valeria”, dal nome della moglie del boss Raffaele Viviani, e la Procura ritiene un «segnale inquietante» che quel nome sia rimasto anche adesso, come si trattasse di un omaggio alla donna. Quell’intitolazione – si legge nella relazione di apertura dell’anno giudiziario – sarebbe «avvenuta verosimilmente grazie all’intervento di un amministratore».



Su questo – si legge sul quotidiano La Città oggi in edicola in un articolo a firma di Clemy De Maio –  chiederanno chiarimenti i membri della commissione, ed il presidente Antonio Cammarota. Si chiederà di ascoltare in audizione l’assessore alle politiche sociali, Nino Savastano, ma anche di ricostruire l’intero iter di assegnazione dell’immobile, affidato a una cooperativa. «Che Salerno sia la città del potere lo vediamo nella cabina elettorale – commenta Antonio Cammarota, presidente al Comune della commissione consiliare Trasparenza – Il referendum ci ha detto chiaramente che quando non c’è controllo del voto i risultati sono ben diversi da quel 75 per cento consegnato dalle amministrative».

«Non a caso ho chiesto alla Procura, pubblicamente, di avviare un’indagine su quelle schede che risultano fotografate alle ultime elezioni provinciali» – ha detto Cammarota a La Città. Sempre dal giornale diretto da Andrea Manzi si apprende che la squadra mobile ha acquisito, nei giorni scorsi, su delega dei sostituti procuratori Vincenzo Montemurro e Silvio Marco Guarriello, tutti verbali delle audizioni della commissione trasparenza del Comune di Salerno relative ai mercatini di Buongiorno Italia e al Villaggio di Babbo Natale.

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