Sono donne ed uomini come noi, persone comuni che non esistano a mettere a repentaglio la loro stessa vita, sovente sfidando l’impossibile, nel tentativo di salvarne altre e son coloro che, al di là della eccezionalità di prove del genere, compiono con passione e competenza il proprio dovere nella trincea del quotidiano. Sono in caserma, sulla strada, o addirittura mimetizzati per garantire, giorno e notte, la sicurezza di tutti; li trovi nei reparti di ospedale, oppure nei laboratori, a sperimentare come poter sconfiggere una malattia e così via.
Costoro normalmente non richiamano la attenzione dei media perché purtroppo ciò che è straordinariamente ordinario non fa notizia; non attingono da conti correnti dorati, anzi talvolta vengono sottostimati e spesso sottopagati, ma di fatto incarnano la dimostrazione che è il vero successo dell’individuo sta nell’adempiere a pieno e con coscienza al proprio servizio, qualunque sia il ruolo o la responsabilità di cui è investito e nessuna medaglia può valere tanto quanto la mera fierezza che ne deriva.
La grande mobilitazione anche delle coscienze che si è registrata pure in questa ennesima, triste circostanza, al netto delle valutazioni di merito su ciò che si poteva fare o su negligenze e ritardi, dovrebbe indurci a riflettere più e meglio sulla scala delle priorità e dei valori da cui partire e nei quali riconoscersi; su quale importanza rivestano la solidarietà ed il rispetto verso l’altro; su cosa ci si debba poter davvero sentire orgogliosi di appartenere ad una comunità, oltre ogni legittimo individualismo.
editoriale a cura di Tony Ardito.