L’intervento dell’amministrazione comunale è volto a scongiurare che la gestione di Velia possa essere assegnata al Polo Museale Regionale così come previsto dall’integrazione al decreto ministeriale del 2014 su cui sta lavorando il Ministro Franceschini. Nella “organizzazione e funzionamento dei musei statali” é inserito anche l’elenco dei luoghi di cultura assegnati ai Poli Museali. Secondo indiscrezioni Velia dovrebbe essere accorpata al Polo Museale campano insieme ad altre realtà regionali come l’Anfitetaro di Santa Maria Capua Vetere e l’area archeologica di Benevento.
Immediata la proposta del sindaco D’Angiolillo “é opportuno – dice – aprire una nuova fase nelle politiche dei Beni Culturali e valutare di prevedere la gestione e l’organizzazione unificata dei siti di Elea-Velia, di Paestum e della Certosa di Padula affinché una struttura amministrativa unitaria ed una gestione integrata possa da un lato ottimizzare le risorse e dall’altro estendere le attività di promozione e valorizzazione ad un contesto paesaggistico e culturale più ampio. Paestum, Velia, Certosa di Padula diverrebbe un “marchio” comune ed accrescerebbe l’interesse e l’attrattivitá dell’intero territorio del Cilento e Vallo di Diano”.
Con il decreto legge n. 66 del 24 aprile 2014, il Parco Archeologico di Paestum è stato inserito tra gli istituti dotati di autonomia speciale. Sia la Certosa di Padula che l’Area Archeologica di Velia rappresentano dei siti di rilevanza mondiale, da un punto di vista storico, archeologico e artistico, al pari di Paestum, sono patrimonio dell’Unesco. “Per questo motivo – ribadisce il primo cittadino – chiediamo che i siti di Padula e Velia vengano equiparati, da un punto di vista gestionale e organizzativo, al Parco Archeologico di Paestum”.