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Niente sigaretta quando si guida: ecco cosa rischia chi fuma al volante

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I nuovi divieti sul fumo sono entrati in vigore quasi un anno fa, il 2 febbraio 2016 e si rifanno all’art.51 della legge 3/2003 destinato alla salute dei non fumatori. La legge prevede il divieto di fumare nei locali chiusi, ad accezione di quelli privati non aperti ad utenti o al pubblico e quelli riservati ai fumatori e come tali contrassegnati.

Un divieto esteso in seguito anche alle aree all’aperto di pertinenza delle istituzioni del sistema educativo di istruzione e di formazione ed anche alle pertinenze esterne delle strutture universitarie ospedaliere, presidi ospedalieri e IRCCS pediatrici e alle pertinenze esterne dei reparti di ginecologia e ostetricia, neonatologia e pediatria delle strutture universitarie ospedaliere e dei presidi ospedalieri e degli IRCCS.




Chi trasgredisce la legge è soggetto al pagamento di una somma da 25 a 250 euro e la sanzione è raddoppiata se la violazione è commessa in presenza di una donna in gravidanza o di bambini fino a 12 anni: si possono raggiungere anche i 500 euro di multa.

Eppure, adesso, torna in auge un disegno di legge del 2015 che sottolinea che il fatto di accendere una sigaretta mentre si è alla guida provochi una diminuzione del proprio livello di attenzione, con conseguente aumento delle probabilità di provocare un incidente anche a causa del fatto che l’aria dell’abitacolo può diventare irrespirabile incidendo sulla reattività del guidatore senza che egli se ne avveda.

Chi fuma in auto rischierebbe di incorrere in una sanzione da 160 a 646 euro nonché alla sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da uno a tre mesi, qualora lo stesso soggetto compia un’ulteriore violazione nel corso di un biennio.

Fonte Ilgiornale.it

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