l’uomo si è costituito ai carabinieri.
I carabinieri di Vasto, provincia di Chieti, hanno cercato Di Lello per alcune ore dopo aver ritrovato una pistola semiautomatica in una busta di plastica sulla tomba della moglie. Lui si è costituito nel tardo pomeriggio. È stato portato in caserma, guardato a vista, è in stato di fermo. Con lui ci sono gli avvocati Giovanni Cerella e Pierpaolo Andreoni.
Prima di consegnarsi Di Lello ha chiamato un amico dicendogli che aveva ucciso l’assassino di sua moglie e che stava andando al cimitero per salutare la sua Roberta. Subito dopo ha chiamato l’avvocato indicandogli dove si trovava. Al cimitero la Scientifica ha effettuato i rilievi, sul posto è arrivato anche il procuratore capo della Repubblica Giampiero Di Florio.
L’incidente in cui Roberta Smargiassi aveva perso la vita era accaduto i primi giorni dello scorso luglio. All’incrocio tra corso Mazzini e via Giulio Cesare, era stata investita in scooter da una Fiat Punto guidata da D’Elisa che non si era fermato al semaforo rosso. Dopo l’urto la Punto era finita contro una Renault Clio nella corsia opposta. Lo scooter invece su uno dei semafori all’incrocio e il corpo della donna era rotolato sull’asfalto. Roberta lavorava nel panificio del suocero, una delle panetterie più rinomate di Vasto. La sera dell’incidente, venerdì sera, stava andando dai genitori in corso Mazzini. Era quasi a casa. “Mamma sto arrivando”, l’ultima telefonata.
Per lei non c’era stato niente da fare, le ferite erano troppo profonde ed era morta pochi minuti dopo il ricovero in ospedale, aveva 34 anni. Solo pochi mesi prima si era sposata con il calciatore Fabio Di Lello, atleta del San Salvo e del Cupello.
L’episodio aveva destato l’attenzione dei cittadini che avevano chiesto giustizia. La magistratura di Vasto aveva aperto un fascicolo per omicidio stradale. Sarebbero dovute essere le telecamere della videosorveglianza a chiarire chi fosse il responsabile. L’indagine era stata chiusa a fine novembre
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