Ed anche quest’anno Gli Ignoti si cimentano in un classico della commedia partenopea. Eduardo infatti definì “Bene mio e core mio” «la commedia più napoletana che abbia mai scritto». Il titolo riprende un’espressione abituale con cui a Napoli si identifica ironicamente il tiro giocato ai danni di qualcuno da un’insospettabile persona di famiglia. L’affetto reciproco dei due maturi fratelli, Lorenzo (interpretato dall’eclettico Marino Gennarelli) e Chiarina (la bravissima Patrizia Pozzi), uniti dalla convivenza e dalla memoria dei genitori defunti, è autentico, ma è intrecciato con i fili dell’opportunismo e dell’avidità, spacciati ipocritamente per altruismo e disinteresse. La prima parte è incentrata soprattutto sul personaggio di Chiarina, sapientemente sviluppato dall’autore. Vengono messi a fuoco il suo attaccamento alla casa e la paura di trovarsi ai margini della vita familiare in seguito a un ipotetico matrimonio del fratello; successivamente a prevalere è soprattutto la sua femminilità, risvegliata dalla storia d’amore col giovane Filuccio (Daniele Tessitore). Figura piuttosto tradizionale all’inizio, Chiarina si rivela in tutta la sua anticonformistica modernità, per assestarsi infine nel ruolo un po’ arcigno di moglie e madre, pronta a difendere con le unghie e con i denti gli interessi della sua nuova famiglia. Ma anche Lorenzo non è esente da malizie: sarà proprio lui alla fine a rovesciare tutta la vicenda con un imperdibile colpo di scena.
La pièce teatrale è arricchita da personaggi caratteristici che doneranno al testo il sano umorismo che a tratti diventerà anche esilarante. Cariche le figure caratteriste dell’Architetto (Roberto D’Aiello) o di Matilde la vicina di casa(Francesca Gennarelli) per poi passare per Alfonso marito di Matilde (Gino Amoroso) o Pummarola il collaboratore di Filuccio (Enrico Caputo), oltre ad ammirare la verve della cameriera Maria (Maria Sole Rampazzi) o Valeria (Luciana D’Alicandro) oppure l’esplosività dei personaggi Gaetano Cannavacciuolo (Vincenzo Improta) e Pasqualino (Fabio Riccio) per terminare alla verace Donna Virgina impersonato da Vincenza De Rosa
La regia è affidata ad una coppia di donne: Roberta De Martino e Francesca Gennarelli che a 4 occhi, 4 mani e due cuori hanno dato spazio alle suggestioni e riflessioni di ciascun interprete.
Spettacoli nei week-end 28-29 gennaio, 4-5-11-12 febbraio 2017 (sabato 21.30 e la domenica 19.30) – Costo del singolo biglietto 12 euro, ridotto 10 (si consiglia prenotazione)
Info e prenotazioni: 089/3867440 – 347/1869810 – www.teatroarbostella.it